Una scena del crimine piazzata nientemeno che nel Neolitico, con l’assassino che poco alla volta si toglie il velo in un racconto sospeso tra immaginazione e realtà, che si sposta dall’attualità di una conferenza nell’aula magna del centro francese di ricerca di paleontologia, a fatti accaduti 35.000 anni fa. Il tutto ricostruito a partire dal casuale ritrovamento di resti umani e manufatti in una grotta in Dordogna durante gli scavi per la costruzione di un’abitazione nel sud della Francia.
Hannelore Cayre in Le dita mozzate, primo titolo della collana Sisters della Casa Editrice Le Assassine, srotola così la storia di un’eroina all’alba dei tempi, seminatrice di un femminismo profondo che affonda le radici in una rivendicazione dei propri diritti, legata alla sopravvivenza e alla necessità di affiancare e sostituire gli uomini nella guida del gruppo. È il racconto di come Oli, nata e cresciuta ribelle all’interno della famiglia allargata di un accampamento di Homo Sapiens, scelga di non accettare supinamente le regole che impongono alle donne il ciclo vitale ristretto a nascita, lavori limitanti, procreazione e svezzamento, fino alla morte. Sempre che nel frattempo sopravvivano agli innumerevoli parti che punteggiano la loro esistenza.
La punizione per qualsiasi tentativo di opporsi al tradizionale scorrere della vita della tribù è il taglio di alcune falangi (da qui il titolo del libro), così da impedire determinate attività, tra cui la caccia, da cui dipende la sopravvivenza del gruppo. Ma la consapevolezza di essere vittima di un’ingiustizia spinge Oli ad affrancarsi dalla famiglia e dall’intera comunità, in un crescendo edipico, in cui elimina e sostituisce lo “Zio Anziano”, prendendone infine il posto a capo della comunità a suon di esempi pratici e prese di posizione forti e definitive.
L’autrice, tradotta da Simonetta Badioli, dà voce (letteralmente e con un linguaggio minimalista) ai pensieri della comunità primordiale, dai rapporti interpersonali al confronto con le altre specie (i Neanderthal, dal cui incontro e contaminazione Oli prende coscienza del rapporto causa-effetto tra sesso e procreazione che sconvolge il pensiero comune, aprendo la strada al desiderio di valorizzazione delle donne), in un libro che è più saggio antropologico che romanzo, intriso di rivelazioni sconvolgenti sull’evoluzione del pensiero femminile e l’emancipazione che ne è diretta conseguenza. Un viaggio ricco di colpi di scena, di scoperte capaci di mettere in dubbio un credo millenario, che solo la forza e l’ostinazione di una inconsapevole rivoluzionaria sono in grado di sovvertire.
Hannelore Cayre è avvocato penalista e vive a Parigi. Ha al suo attivo quattro romanzi Ha al suo attivo quattro romanzi oltre al best seller La Daronne, pubblicato con il titolo La bugiarda. Il romanzo, pluripremiato, ha visto anche una trasposizione cinematografica nel 2020, con Isabelle Huppert come protagonista.