81885: sono gli spettatori che sabato pomeriggio hanno riempito Twickenham per la finale dei Mondiali Femminili di Rugby assistendo alla storica vittoria dell’Inghilterra per 33-13 sul Canada. Per le Red Roses si tratta del terzo titolo mondiale nella loro storia dopo i trionfi nel 1994 e nel 2014. Un successo che cancella le cocenti delusioni delle edizioni 2017 e 2021 quando l’Inghilterra perse in finale, sempre contro la Nuova Zelanda. Dopo un’attesa di quasi dieci anni, la capitana dell’Inghilterra, Zoe Aldcroft, ha potuto finalmente sollevare al cielo il trofeo che nel prepartita aveva fatto il suo trionfale ingresso in campo a bordo di un Defender.

Dopo il coinvolgimento per la Rugby World Cup 2023, Defender ha confermato il proprio legame con la palla ovale anche in occasione dei Mondiali Femminili recitando un ruolo di assoluto protagonista. Il primo step è stato quello di omaggiare la legacy di Emily Valentine, la prima donna conosciuta ad aver giocato a rugby. Dopo aver visitato, il club della sua città natale, l’Enniskillen RFC, in Irlanda del Nord, e aver ricreato il momento in cui Valentine ha realizzato la prima meta, la campagna Defender Trailblazers si è concentrata sui sacrifici fatti dalle star internazionali di oggi che hanno la stessa età che aveva Emily quando ha debuttato, utilizzando foto e filmati della loro infanzia per mostrare come hanno affrontato l’impossibile per realizzare i loro sogni.

Il secondo passo cruciale è stato il lancio del programma Defender Mascot, un’iniziativa ambiziosa che ha visto la selezione di 64 giovani mascotte provenienti dalle più importanti nazioni rugbistiche a livello mondiale. Tra queste figuravano rappresentanti di Inghilterra, Scozia, Galles, Irlanda, Francia e Nuova Zelanda, paesi con una ricca tradizione e un profondo amore per il rugby. Defender ha offerto loro un’opportunità unica e indimenticabile: vivere in prima persona l’emozione e l’atmosfera della Women’s Rugby World Cup. Questo non si è tradotto solo nella partecipazione a cerimonie pre-partita o nella possibilità di incontrare le proprie eroine, ma in una vera e propria immersione nel mondo del rugby professionistico femminile, permettendo loro di sentirsi parte integrante di un evento sportivo di tale portata. L’obiettivo era duplice: da un lato, ispirare una nuova generazione di appassionati e potenziali atleti; dall’altro, rafforzare il legame tra il brand Defender e i valori fondamentali del rugby, come la passione, la determinazione e lo spirito di squadra, promuovendo al contempo lo sport femminile.