Class action di raffadalesi contro tre presunti truffatori. Contro due concittadini e un siculianese che, proponendo investimenti finanziari sul mercato delle criptovalute, avrebbero raggirato quasi mezza Raffadali. E forse non soltanto. 

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A partire dal 2019, i tre – promettendo profitti mensili che oscillavano dal 3 al 5 per cento rispetto alla somma investita – avrebbero convinto a investire i risparmi di molti raffadalesi in società che avevano sede negli Emirati Arabi e in Bulgaria. Cosa che in tanti – fidandosi – hanno fatto. Le vittime di quello che sembrerebbe essere un maxi raggiro, di profitti ne hanno visto ben pochi, anzi hanno perso – la stima sembrerebbe essere ancora provvisoria – complessivi 650 mila euro.

Finita la pazienza, così come il tempo della speranza e dell’attesa, i truffati – conoscendosi o comunque scoprendo le analoghe storie di altri concittadini – hanno deciso, tutti insieme, di bussare alla porta della caserma dei militari dell’Arma. E ai carabinieri hanno raccontato, documentando, ogni cosa. Poco meno di una ventina le persone che hanno formalizzato denuncia, per truffa, a carico dei tre. 

AgrigentoNotizie Dossier, già nel giugno dello scorso anno, aveva affrontato l’emergenza “abbaglio criptovalute”. E lo aveva fatto dopo che già cominciavano a registrarsi, nell’Agrigentino, le prime denunce. Nel caso di Raffadali, ma forse non soltanto, il giro sembrerebbe essere stato molto più grosso. Chiunque temesse d’essere incappato in raggiri simili, non può far altro che fare affidamento su carabinieri e polizia, fosse soltanto per un consiglio.    

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