La borsetta recuperata quest’oggi, intorno alle 17, nel vallone fra Favara e Agrigento e che inizialmente si credeva appartenere a Marianna Bello, la trentottenne travolta ieri dalla piena d’acqua durante un nubifragio, in realtà non era della donna. I familiari hanno escluso con decisione che quell’oggetto le appartenesse, spiegando che si trattava di un rifiuto abbandonato in campagna. Intorno alle 18,30 è stato invece ritrovato e riconosciuto come suo un portafogli, rinvenuto sempre nello stesso vallone. Al suo interno era presente la foto di uno dei tre figli della donna. Ancora in precedenza, tra l’altro, era stata trovata anche una scarpa che potrebbe appartenere alla stessa donna. Qualcuno tra i familiari avrebbe riconosciuto la calzatura. Il ritrovamento è stato fatto in aperta campagna, sempre nel vallone che porta al depuratore di Favara. 

Le ricerche

Nei luoghi che, nelle scorse ore, sono stati interessati dalle ricerche dei soccorritori sono arrivati anche il prefetto di Agrigento, Salvatore Caccamo e il questore, Tommaso Palumbo. Già dal primo pomeriggio, gli operai, con l’ausilio di ruspe e idrovore, hanno lavorato per rimuovere il fango e svuotare le aree del vallone dove si era accumulata l’acqua, per verificare eventuali tracce della donna dispersa. Presente sul posto c’era anche il sindaco Antonio Palumbo. 

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