
Ian Gavan
Durante l’incontro, la conversazione si sposta sulla famiglia e sul passato del principe. William racconta di come il rapporto con i nonni sia cambiato dai 18 anni, diventando più intimo e affettuoso. «Per me Windsor era la nonna. Mi manca», confida. Ricorda con una punta di nostalgia il 1992, quando Windsor prese fuoco e lui guardò la notizia in televisione insieme alla madre.
Il principe riflette anche sulla sua esperienza familiare e sull’importanza di trovare un equilibrio tra vita privata e lavoro.
«La cosa più importante per me è la famiglia. Se non inizi a crescere i tuoi figli con un equilibrio familiare, poi è più difficile il futuro. I miei genitori hanno divorziato quando avevo 8 anni. Cerco di non fare gli stessi errori”, racconta. La routine quotidiana dei figli emerge in piccoli dettagli: cene senza cellulari, Louis che ama il tappeto elastico, Charlotte impegnata in netball e danza, George appassionato di football.
Non manca un tocco di normalità: William confessa la sua passione calcistica per l’Aston Villa, prima di accompagnare Eugene al pub The Two Brewers, dove il discorso si fa più serio.