Dopo due anni dall’ultimo album in studio – “Autoritratto”, era il 2023 – Renato Zero torna con un nuovo progetto discografico. Si intitola “L’ORAZERO” ed è composto da 19 tracce inedite (solo una già stata pubblicata, “Senza”). Qui l’artista romano racconta se stesso e il mondo come solo lui sa fare, con una continua ricerca di espressione artistica e lessicale.
Il compleanno di Renato Zero
E lo fa in un momento particolare: quello del suo 75esimo compleanno (proprio oggi 30 settembre). Anzi, dei suoi “75 debutti” come ama dire Zero stesso. “Lo festeggerò con Renato, ogni tanto ci incontriamo”, ha detto lui ironizzando.
Classe 1950, l’artista, cantautore e produttore discografico è nato a Roma da Domenico Fiacchini e Ada Pica (entrambi nati in provincia di Macerata). Dopo la licenzia media, si iscrive all’Istituto di Stato per la cinematografia e la televisione Roberto Rossellini ma lo lascia al terzo anno per dedicarsi alle sue passioni: la musica, la danza, il canto e la recitazione. Dagli anni 70, con lo sviluppo del glam rock, Renato Zero vede decollare la propria carriera divenendo, a oggi, uno dei cantautori più popolari e di maggiore successo in Italia: 45 album, più di 500 canzoni, 48 settimane al primo posto della classifica italiana.
Ha venduto oltre 55 milioni di dischi in Italia ed è, di fatto, uno degli artisti più amati e apprezzati in Italia. Unico nel suo genere, ha fatto da apripista a tanti altri artisti. Un vero avanguardista, un pioniere di battaglie e valori che oggi “vanno di moda” ma che lui ha portato sinceramente e compiutamente alla ribalta. Tra i suoi capolavori più noti ci sono: I migliori anni, Il triangolo, Il carrozzone, Mi vendo, Il cielo, Amico e Cercami (solo per citarne qualcuno).
Il minuto di silenzio per i bambini morti nei territori di guerra
Il disco è stato presentato alla stampa e ai fan durante la serata di domenica 28 settembre, al Teatro Brancaccio di Roma. Qui ha chiesto agli spettatori di fare un minuto di assoluto silenzio per i bambini che ogni giorno muoiono vittime di bombe e attacchi spietati nei territori di guerra: “Facciamo sentire che qui, a Via Merulana, li amiamo”, ha detto l’artista, che non ha risparmiato critiche neanche “ai Governi, qui e all’estero. Ci tengono ignoranti a tutti i costi”.
Sulla tematica della guerra – in conferenza stampa, oggi 29 settembre – ha aggiunto: “La presenza è importantissima e si fa sentire. Anche una piazza assolutamente muta, senza cartelli, senza bandiere e senza nessun ammiccamento sarebbe una risposta forte, la più forte, la più prorompente. Io quando sono sul palcoscenico avverto la responsabilità. Soprattutto ora che si fa fatica a svegliarsi la mattina e dire che la vita è bella. Dobbiamo spingere l’acceleratore affinché il nostro intervento possa avere una contaminazione importante, d’altronde si fa l’arte anche per questo”.
Renato Zero e la musica: “I discografici vogliono farci diventare dei numeri per profitti e interessi”
Poi l’artista romano parla della musica: “Osservo i miei colleghi che fanno, per esempio, il rap. Ecco, mi rendo conto che ci può essere una capacità, non dobbiamo creare dei compartimenti stagno. Siamo una famiglia meravigliosa per questa diversità. Discografici ed editori vanno tenuti calmi, vogliono farci diventare dei numeri e poi ‘vada come vada’, solo per profitto e interessi. Renato ce l’ha fatta, dobbiamo essere amministratori di noi stessi e di non farci sporcare. Io, infatti, mi sono vestito da marionetta proprio per non esserlo”.
Loredana Bertè e Renato Zero, l’abbraccio 30 anni dopo il litigio: “Siamo i migliori anni della nostra vita”. Il video Renato Zero racconta l’adozione del figlio Roberto: “Adottare è molto meglio che affittare un utero” Renato Zero: il desiderio di un film, la paura più grande
Renato Zero racconta poi qual è il suo sogno più grande adesso, dopo una carriera costellata di successi: “Una roba che mi piacerebbe molto mettere in essere è girare un film, raccontare quello che non riesco a raccontare in musica. Questo schermo lo vediamo in pollici, siamo orfani degli schermi enormi; ecco se riuscissi farei un film per raccontare una storia; non mi dispiacerebbe”.
Quando gli viene chiesto qual è la sua paura più grande, Zero replica: “Prima pensavo che la paura più grande fosse la solitudine, poi con gli anni ho scoperto che la solitudine in certi casi è una salvezza. La mia paura oggi è l’incomunicabilità: salutarsi con il sorriso ma non riconoscere la persona che hai davanti”.
“La mia ora zero? Quella di tutti: la nostra situazione è talmente balenante che non possiamo controllare neanche il nostro futuro. Già il futuro di per sé è un’incognita seria. Il mio elisir? Il pubblico, non smetterà mai di dirlo. Dietro l’ostilità di pochi scellerati io ho trovato un abbraccio rassicurante che mi rallegra”, le parole di Renato Zero.
Poi aggiunge: “Nel mio percorso è emerso un errore di fondo: aver anticipato troppo i tempi. Questo dato mi ha fortemente e negativamente messo in crisi un po’. Quando sei avanti la gente ti guarda strano e tu ti senti non perfettamente aderente al tempo – afferma Renato Zero -. Quando ho cantato la pedofilia la gente mi diceva che la pedofilia non esisteva. Se c’è una roba di imputarmi è stata l’eccesso di puntualità”.
Sul mondo di oggi, afferma: “L’arte fa lenire il dolore ma anche di più, dipende dalla disponibilità di ciascuno. Per me la pace non è una manifestazione collettiva ma ognuno di noi ha il dover di ricercarla; dobbiamo fare i conti con il quotidiano: c’è aggressività ovunque, da un pianerottolo all’altro si mandano affan**lo, si insultano in macchina. Questo è lacerante, dovremmo fermarci un attimo. Da parte mia questa ‘pace’ io l’ho sempre ricercata”.
Il ponte sullo stretto, i femminicidi
Infine parla anche di altre tematiche che esulano dalla musica. Per esempio, in riferimento al rapporto che ha con la Sicilia (il suo prossimo tour, in partenza a gennaio, farà tappa anche in Sicilia), dice: “Che senso ha fare il ponte sullo stretto? L’isola ha questa magia, i siciliani meritano l’autonomia paesaggistica che hanno. Spero che non venga fatto”.
Una riflessione finale anche sui femminicidi: “Oggi la gente vuole possedersi. Penso ai femminicidi. Questo atteggiamento di non accettare che chi ti sta accanto possa diventare più grande di te e di quanto sei miserabile”.
Tracklist dell’album
- Aspettando L’Alba
- Lasciati Amare
- Più Musica
- Voglio Regalarti Un Avvenire
- Il Rifugio
- Ti Meriti Di Più
- Tempo
- Se T’Innamorerai
- Su Per Giù
- L’Anima Canta
- Senza
- Vorrei Piacerti
- Riprendiamoci Il Mondo
- Nel Regno Del Sogno
- Ascoltati
- Il Battito Del Mondo
- Ancora Nuovi Giorni
- Che Sia Amore
- Pace
Il tour
A poco più di un anno dalla sua ultima avventura live, Renato Zero riabbraccerà il suo
pubblico dal vivo con L’ORAZERO IN TOUR. La nuova tournée, prodotta da Tattica, lo porterà sui palchi delle principali città italiane, a partire da gennaio 2026 con 23 date annunciate in giro per il Paese, fino al mese di aprile. Ecco il calendario:
12 Febbraio – Firenze – Nelson Mandela Forum
14 Febbraio – Firenze – Nelson Mandela Forum
15 Febbraio – Firenze – Nelson Mandela Forum
7 Marzo – Torino – Inalpi Arena
8 Marzo – Torino – Inalpi Arena
11 Marzo – Mantova – Palaunical
13 Marzo – Mantova – Palaunical
18 Marzo – Conegliano – Prealpi San Biagio Arena
20 Marzo – Conegliano – Prealpi San Biagio Arena
24 Marzo – Bologna – Unipol Arena
28 Marzo – Pesaro – Vitrifrigo Arena
4 Aprile – Eboli – Palasele
8 Aprile – Bari – Palaflorio
9 Aprile – Bari – Palaflorio
15 Aprile – Messina – Palarescifina
16 Aprile – Messina – Palarescifina
I biglietti sono disponibili su renatozero.com e vivaticket.com.