Continua la fuga dei medici italiani all’estero. Anzi, peggiora. Nel 2024, infatti, hanno lasciato il Sistema sanitario nazionale oltre 7 mila camici bianchi, con una crescita del 133% rispetto al 2022. È quanto sottolinea il rapporto annuale dell’Osservatorio In-Salute dal titolo «Orizzonti della cura: innovazione nella diagnosi tempestiva e nelle terapie di eccellenza» realizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com).

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Focus Italia Oggi – Riciclaggio e antiriciclaggioACQUISTA QUIPochi anche gli infermieri
Detto dei medici, anche la situazione degli infermieri è delicata: «l’Italia», si legge nel report, «impiega meno professionisti rispetto alla media europea, con 6,8 infermieri ogni 1.000 abitanti contro gli 8,2 della Ue. Ne deriva un forte squilibrio tra pensionamenti e nuovi ingressi, poiché ogni anno lasciano la professione circa 30-33 mila infermieri mentre le università ne formano solo 10 mila. Non può essere trascurata in tal senso la riduzione delle domande universitarie che per la prima volta sono scese sotto l’offerta formativa, con meno di 19.000 candidati a fronte di oltre 20.600 posti disponibili per l’anno accademico 2025/2026».
La spesa sanitaria italiana
Nonostante l’importante aumento della spesa, l’Italia investe in sanità meno di altri grandi paesi europei in rapporto al Pil, con un divario che limita la capacità di investimento e la resilienza del Ssn. La legge di bilancio 2025 ha previsto un aumento del Fondo sanitario nazionale fino a 142,3 miliardi nel 2026, ma si confermano difficoltà nel garantire equità e accesso uniforme ai servizi, come mostrano i Lea e l’aumento della mobilità sanitaria interregionale. La spesa farmaceutica è molto alta (36,2 miliardi nel 2023), seconda solo alla Spagna, ma solo il 64% è coperto dal Ssn e il resto grava sulle famiglie. Inoltre, la spesa italiana è fortemente sbilanciata verso l’ambito ospedaliero, che assorbe quasi il 70% del totale.
Il nuovo Ccnl
Intanto, il 1° ottobre si è svolta all’Aran la trattativa con le organizzazioni sindacali rappresentative per il rinnovo del contratto 2022-2024 dell’area dirigenziale della sanità, che riguarda oltre 130 mila dirigenti medici, sanitari, veterinari e delle professioni sanitarie. Il prossimo incontro è fissato per il 15 ottobre.

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