Le parole di Zelensky ai leader europei

Mentre Peskov parlava, a Copenaghen terminava il vertice informale che ha raccolto i leader europei, a cui ha preso parte anche il leader ucraino Zelensky. 

Molti i temi affrontati: quello dei missili Tomahawk per colpire in profondità nel territorio russo («Chiesti a Trump, ora deciderà lui»), quello dell’utilizzo degli asset russi sequestrati dall’Europa come garanzia per un prestito destinato all’Ucraina («Contento che quasi tutti i leader stiano solevando la question»), quello del rapporto con Trump. 

«Facciamo il possibile per avere gli Usa dalla nostra parte», ha detto. «Quando Vladimir Putin ha mentito a Trump, attraverso vari canali, che avrebbero occupato il nostro territorio, in un mese sarebbero stati a Pokrovsk, in due mesi in tutto l’est, in 3-4 mesi a Kiev… ho visto cose strane e ho dovuto smascherare queste narrazioni ed è importante essere forti sul campo di battaglia».

​Sull’Europa, Zelensky ha ribadito che le incursioni dei droni russi si sono spinte troppo oltre: «Riteniamo che gli europei siano chiaramente determinati a rispondere, e a rispondere adeguatamente, alla crescente minaccia dei droni. I droni russi si sono spinti troppo oltre. Anche i pericolosi incidenti con la Russia si sono spinti troppo oltre. I nostri militari con una solida esperienza con i droni sono ora in Danimarca e condivideremo la loro esperienza e la loro competenza. E spero che l’incontro di oggi sostenga fermamente l’idea di una difesa congiunta contro i droni. Può essere chiamata in qualsiasi modo, intendo, guerra dei droni, risposta dei droni ai droni. Ma il punto è lo stesso. Ogni Paese deve essere, ovviamente, protetto da qualsiasi drone».