“L’overbooking non serve a risolvere il problema delle liste d’attesa”. La denuncia del sindacato dei medici – Cimo-Fesmed Umbria – diventa un’interrogazione alla giunta di Stefania Proietti da parte dell’opposizione. Andiamo con ordine.
A spiegare cos’è “l’overbooking sanitario” è Cristina Cenci, presidente del sindacato Cimo-Fesmed. “Il sistema, mutuato dal settore aereo e alberghiero, prevede la prenotazione di un numero di prestazioni specialistiche superiore a quelle effettivamente disponibili ed è stato introdotto in tutte le aziende sanitarie umbre all’inizio dell’anno per fronteggiare la mancata presentazione dei pazienti agli appuntamenti prenotati, il cosiddetto no show”. E ancora: “Chi viene in ospedale per una visita o un esame – prosegue Cenci – non sa che allo stesso orario vengono prenotate due prestazioni, nell’ipotesi che uno dei due pazienti non si presenti, per cui capita che debbano attendere anche più di un’ora prima di effettuare la prestazione richiesta, specie per procedure complesse quali ad esempio gli esami endoscopici. E i pazienti ritengono responsabile del disservizio lo specialista. Da qui l’aumento della tensione e delle aggressioni verbali nei confronti dei medici”. E “nel caso in cui tutti i pazienti si presentino, per poter dedicare a ciascuno il tempo necessario il medico è costretto a prolungare il proprio orario di lavoro. Non è stato disciplinato l’extra-orario, per cui in Usl Umbria 1 e Usl Umbria 2, non è nemmeno chiaro come verranno recuperate o retribuite le ore aggiuntive”.
Secondo il sindacato gli effetti dell’overbooking per smaltire le liste d’attesa sono “medici costretti a lavorare di più, qualità e sicurezza delle cure a rischio, attese più lunghe per i pazienti e quindi aumento dell’aggressività negli ambulatori”.
Cimo-Fesmed Umbria, annuncia la nota, “ha quindi diffidato le Usl e chiesto alla Regione di farsi garante, per capire come ciò sia potuto accadere visto che non è stato autorizzato dai medici né è stata data informativa sindacale”.
L’interrogazione alla giunta Proietti
Dagli ospedali a Palazzo Cesaroni il passo è breve. Il consigliere regionale d’opposizione Nilo Arcudi (Tesei presidente-Umbria civica) annuncia una interrogazione alla giunta regionale “sulla pratica
dell’overbooking nel sistema sanitario, emersa lo scorso 23 luglio”.
“La denuncia di Cimo-Fesmed Umbria è chiara – rimarca Arcudi -: l’overbooking, introdotto senza confronto con i medici, sta causando sovraccarichi di lavoro e un peggioramento del clima nelle strutture”. Basandosi “sul diritto alla salute garantito dall’articolo 32 della Costituzione”, Arcudi sottolinea che “soluzioni tampone rischiano di aggravare le criticità anziché risolverle, a discapito di personale e pazienti. Per questo chiediamo alla giunta regionale di sapere: chi ha autorizzato l’overbooking e su quali dati si basa la sua efficacia; quali misure urgenti la Regione intende adottare per tutelare il personale; se l’esecutivo non ritenga opportuno interrompere questa pratica, puntando su soluzioni strutturali come potenziamento degli organici, ottimizzazione del Cup e utilizzo mirato della libera professione. È fondamentale – conclude Arcudi – che la Regione dia risposte chiare e adotti impegni concreti per una sanità efficiente e rispettosa di tutti”.