I rossoneri hanno rifiutato per lui parecchie avances, l’hanno blindato e ora sono pronti a dargli una maglia nel big match

Lorenzo Cascini

3 ottobre – 00:30 – MILANO

Avete presente quelle commedie americane in cui il protagonista è un adulto che si ritrova all’improvviso nel corpo di un diciassettenne e si comporta da grande ma è un ragazzino sbarbato e il viso pulito? Ecco, la storia di Davide Bartesaghi, classe 2005 del Milan, si può raccontare così. Oggi il laterale di anni ne ha 19, ma stupisce sempre per calma, personalità e spalle larghe. Anche dopo la sfida con il Lecce, in zona mista, aveva sorpreso i cronisti presenti per la lucidità nell’analisi. Sette in pagella, un assist, eppure guai a montarsi la testa. “Non sono un fenomeno oggi e non ero un brocco ieri, devo solo continuare con la stessa concentrazione”. Questa la chiave per arrivare in alto.

personalità—  

Chi lo conosce lo descrive come un ragazzo timido, determinato e molto serio. Uno da casa e pallone, pallone e casa. Non sono ammesse distrazioni. Già due anni fa aveva stregato Pioli, che se l’è portato in tournée negli Stati Uniti e gli ha regalato il debutto in Champions prima e in Serie A poi. “Davide tocca a te, sei pronto?”. Lui ha sempre risposto sul campo: poche parole, tanta abnegazione. Fin da subito. Pure se quel giorno gli tremavano le gambe dall’emozione. Li ha messi nel cassetto dei ricordi ed è stato avanti alla sua maniera. Un cerchio rosso nel calendario del cuore. “Sono così legato a quei due giorni che li confondo”. Poi, l’anno scorso, anche con Fonseca e Conceição ha raccolto una manciata di presenze – 150 minuti totali -, tra cui l’1-1 con il Feyenoord che ha determinato l’uscita dalla Champions. Ma Bartesaghi non ha mai sfigurato, anzi. Giocando con il Milan Futuro ha avuto la possibilità sia di fare il centrale difensivo che il terzino, mentre domenica a San Siro è entrato al posto di Pulisic e piazzandosi sull’esterno a centrocampo. Al posto di Estupinan espulso. La stessa posizione che aveva ricoperto in Coppa Italia contro il Lecce e che ricoprirà domenica sera a Torino con la Juventus. Un bel banco di prova. 

milanismo—  

Davide è cresciuto nel Milan e con il Milan nel cuore. Prima di sbarcare al Vismara ha giochicchiato un po’ nell’Atalanta, ma in rossonero da tanti anni. Il giorno del provino c’erano Inzaghi, Carbone e Maldini: rimasero tutti stupiti dalle qualità del ragazzo. Oggi Bartesaghi è un laterale che ruba l’occhio per corsa, duttilità e un buon piede. Nel tempo è cresciuto a vista d’occhio. È alto 1,92, di fisico difficilmente lo sposti. Nei primi anni in rossonero si parlava di lui come ‘il nuovo Theo’, Davide, però, ha sempre dribblato con eleganza etichette e paragoni. “Siamo diversi. Io, poi, devo ancora crescere molto”. Piedi per terra. In un’intervista alla Gazzetta raccontava anche della sua voglia di emergere e di farsi spazio. Gli venne chiesto che effetto faceva vedere Yamal – suo coetaneo – all’Europeo con i grandi e lui ne uscì in modo secco: “il talento c’è anche da noi, solo che lì ai giovani vengono dati tempo e spazio”. Bartesaghi sta scrivendo la sua storia e all’Allianz avrà una grande occasione dal 1’.

mercato e rinnovo—  

Nel luglio di due anni fa con l’Italia U19 Davide è diventato campione d’Europa. Da lì, sono iniziate ad arrivare attenzioni e telefonate. Due estati fa ci aveva provato la Roma, che poi è tornata a chiedere informazioni anche dopo l’arrivo di Gasperini. Pure dall’Inghilterra sono arrivate richieste, trovando però il muro del Milan. “Bartesaghi non si muove, ci crediamo”. E così è stato. Lo scorso anno ha rinnovato fino al 2030, insieme al suo ex compagno in Primavera Torriani. Entrambi potranno rappresentare il futuro del club.