di
Marco Santoro
Quattro le persone arrestate. I proprietari venivano seguiti, poi i localizzatori nascosti. Si erano dotati anche di un sistema tecnologico per copiare le chiavi
La banda delle auto di lusso – che aveva la sua base logistica nel quartiere Scampia a Napoli – utilizzava localizzatori gps, nascosti sulle vetture, per capire quando e come piazzare il colpo. Un sistema rodato, che ha garantito decine di furti in tutta la Campania: ventidue solo quelli testimoniati dai carabinieri in diversi quartieri napoletani e in provincia grazie alle immagini recuperate nel corso delle indagini.
Quattro le persone arrestate, tutte ai domiciliari. Accusate di di associazione a delinquere finalizzata ai furti di autovetture e motocicli, nonché di rapina nei confronti di uno dei proprietari, accortosi del furto in corso. A decidere quali auto rubare e in che modo era il capo del gruppo, che pianificava nel dettaglio ogni passaggio e manteneva i contatti con i ricettatori per contrattare il prezzo dei veicoli rubati e poi ripartire i guadagni.
I suoi complici utilizzavano auto a noleggio, periodicamente sostituite, per seguire le vetture da rubare. E in un momento tranquillo, piazzavano i dispositivi gps negli specchietti o nel paraurti dell’auto, in modo da poter monitorare tutti gli spostamenti e individuare l’occasione favorevole per rubare la vettura.
I carabinieri, nel corso del blitz, hanno sequestrato arnesi utili allo scasso, vari stemmi per auto e strumentazione avanzata che consentiva la programmazione e rigenerazione delle chiavi elettroniche dei veicoli.
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3 ottobre 2025 ( modifica il 3 ottobre 2025 | 07:24)
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