La Honda tornata nelle posizioni di vertice della MotoGP ormai non è più una sorpresa. Dopo la pausa estiva, le RC213V ufficiali hanno iniziato a piazzarsi con grande regolarità nella top 10 e il fiore all’occhiello è stato il podio conquistato da Joan Mir domenica scorsa a Motegi, dopo che lo spagnolo era stato capace di andare a prendersi anche la prima fila in qualifica nella gara di casa del marchio di Tokyo.

A Mandalika è stato invece Luca Marini a cominciare con il piede giusto il weekend del Gran Premio d’Indonesia. Sfruttando anche una gomma nuova nel finale, il pilota marchigiano ha messo tutti in fila nella sessione mattutina del venerdì, ma poi ha brillato anche in quella pomeridiana, chiudendo quarto, seppur con un distacco di poco meno di mezzo secondo nei confronti del miglior tempo di un Marco Bezzecchi che ha fatto una grande differenza con la sua Aprilia.

Luca, che oggi ha provato due differenti codoni, ha parlato di una RC213V in continua evoluzione, che in questo modo sta spostando sempre più in alto l’asticella anche a livello di prestazioni: “Continuiamo a migliorare il feeling, la moto ci trasmette ottime sensazioni e ad ogni GP possiamo fare qualcosa in più. Possiamo capirla meglio e raggiungere nuovi limiti, sempre più alti rispetto a quelli delle gare precedenti”.

Luca Marini, Honda HRC

Luca Marini, Honda HRC

Foto di: Gold and Goose Photography / LAT Images / via Getty Images

Il bilancio del venerdì sull’isola di Lombok non può che essere positivo, anche se serve ancora un piccolo passetto in avanti, soprattutto per quanto riguarda il time attack, perché confida di avere il passo per fare qualcosa di importante questo fine settimana, ma per sfruttarlo serve una posizione in griglia almeno nelle prime due file. Proprio come ha fatto Mir in Giappone.

“Possiamo essere soddisfatti di questa giornata, anche se c’è ancora del lavoro da fare, perché anche a Motegi eravamo molto forti, ma poi mi è mancato qualcosina in qualifica e partendo dalla settima posizione non ho potuto fare la stessa gara di Joan. Per domani quindi l’obiettivo è partire in prima o in seconda fila, perché a livello di passo mi sento davvero comodo sulla mia moto. Sul time attack però devo ancora forzare e rischiare un po’ troppo, ed è su questo che dobbiamo lavorare”.

Infine, anche lui si è accodato ai piloti che hanno parlato di difficoltà di adattamento alle gomme posteriori portate questo weekend dalla Michelin, che sono quelle con la carcassa più rigida da alte temperature: “Penso che le condizioni della pista stamattina abbiano reso tutto molto strano per tutti quanti. Era davvero un incubo. Pomeriggio andava già meglio, perché la pista era più pulita e le gomme hanno iniziato a lavorare un po’ di più. Ma sarà un weekend difficile per tutti, perché la carcassa che porta qui la Michelin è particolare e bisogna capirla” .

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