[Nella foto sopra, un incontro al centro vaccinale tra Luigi Fanizza (a sinistra) e il sindaco Antonello Denuzzo: si era in pieno periodo pandemico]
Si è concluso con l’assoluzione piena il processo a carico di Luigi Fanizza, infermiere in pensione e consigliere comunale in carica a Francavilla Fontana. Il giudice monocratico del Tribunale di Brindisi, Anna Guidone, ha assolto l’imputato con la formula “perché il fatto non sussiste” dai reati di lesioni volontarie e violenza privata, aggravati dalla condizione di disabilità della persona offesa.
Luigi Fanizza, 68 anni, conosciuto e stimato nella comunità per i quarant’anni di servizio nelle strutture sanitarie del territorio, era stato accusato da C.V., 38 anni, di Torre Santa Susanna. Secondo la denuncia, l’infermiere avrebbe usato violenza sferrando pugni al costato del querelante e spingendolo fuori dal centro di vaccinazione di Francavilla Fontana, facendolo cadere a terra. L’episodio risaliva al 31 luglio 2021, in pieno periodo di emergenza pandemica.
Il 38enne torrese, persona con disabilità e varie patologie, si era presentato al centro vaccinale di Francavilla Fontana intorno alle 15. Sempre stando alla querela e alla sua successiva deposizione in aula, dopo aver ricevuto un rifiuto dal personale preposto alla vaccinazione della propria coniuge, era stato violentemente picchiato e fatto cadere dall’ex imputato, tanto da essersi reso necessario l’intervento del 118 e il trasporto in ospedale.
L’istruttoria dibattimentale ha tuttavia portato alla luce una dinamica dei fatti radicalmente diversa. Le testimonianze chiave, fornite dal medico e dall’infermiera presenti al momento dell’accaduto, hanno smentito categoricamente un’aggressione fisica. I sanitari hanno infatti confermato che, all’arrivo del 38enne, le vaccinazioni straordinarie erano state già ultimate e che, per motivi tecnici legati al numero minimo del dosaggio necessario per ogni fiala, la vaccinazione richiesta non era più proponibile.
Soprattutto, è stato dimostrato che Fanizza – anche allora consigliere di maggioranza a Francavilla Fontana, a sostegno del sindaco Antonello Denuzzo – non ebbe alcun contatto fisico con il querelante.
Al contrario, sarebbe stato quest’ultimo ad aver reagito con eccessiva foga al rifiuto, andando in escandescenze e lanciando sedie e transenne nell’area del centro. A ulteriore conferma, i sanitari del pronto soccorso di Francavilla Fontana non prescrissero alcun giorno di prognosi per le lamentate patologie del querelante. Nonostante il pubblico ministero avesse chiesto la condanna di Fanizza a sei mesi di reclusione, la netta evidenza emersa dalle testimonianze ha portato alla sua assoluzione con formula piena, riconoscendo i fatti contestati del tutto insussistenti. L’accusa, insomma, non ha retto alla prova del processo. Il consigliere comunale ed ex infermiere è stato difeso dagli avvocati Domenico Valletta e Leonardo Contessa.
Ovvio che il 38enne, costituitosi parte civile, potrà impugnare la sentenza assolutoria al pari della stessa Procura. Intanto, dopo più quattro anni, Fanizza ha comunque potuto tirare un sospiro di sollievo dinanzi a un’imputazione piuttosto infamante per chi, come lui, nel periodo Covid e – per giunta – negli ultimi anni di servizio prestò la propria competenza a beneficio della collettività nei diversi centri vaccinali organizzati nel Brindisino.