La coppia al contrattacco dell’ex sindacalista che, dopo essersi pentito, ha patteggiato un anno di reclusione
A quasi tre anni dalla deflagrazione del Qatargate a Bruxelles, l’ex vice presidente del parlamento europeo Eva Kaili e suo marito Francesco Giorgi vanno al contrattacco e depositano a Milano una denuncia per calunnia contro Antonio Panzeri, l’ex sindacalista della Cgil ed ex parlamentare europeo le cui dichiarazioni come pentito sono agli atti dell’inchiesta belga.
Kaili e Giorgi si sono recati nell’ufficio del procuratore di Milano, Marcello Viola, per essere sentiti assieme all’aggiunto Eugenio Fusco, titolare dell’inchiesta coordinata dallo stesso Viola, sul contenuto della denuncia stilata con l’avvocato Domenico Aiello.
I coniugi furono arrestati il 9 dicembre 2022 a Bruxelles con Panzeri e altre persone con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al riciclaggio nell’inchiesta, guidata dall’allora giudice istruttore Michel Claise, su una ipotetica e non ancora dimostrata attività di ingerenza del Qatar e del Marocco sul parlamento continentale. Dagli arresti, l’indagine non ha fatto progressi ma ha visto l’uscita di scena progressiva di Claise, per un pesante conflitto di interessi, di magistrati dell’accusa e di ufficiali di polizia giudiziaria, come Ceferino Alvarez Rodriguez, il poliziotto che, parlando con Giorgi (che registrò il colloquio) disse che gli inquirenti non credevano alle accuse contro di lui, sua moglie Eva ed altri indagati. Accuse messe a verbale da Panzeri che, dopo essersi pentito, ha patteggiato un anno di reclusione che ha già scontato, quasi per intero ai domiciliari nella sua casa di Bruxelles.
A Milano è ancora in corso dal dicembre 2022 un’indagine sul filone del Qatargate che riguarda l’attività della società Equality che ha ricevuto fondi provenienti dal Qatar attraverso la Gran Bretagna, ma nella quale nè Kaili né Giorgi sono indagati.
3 ottobre 2025 ( modifica il 3 ottobre 2025 | 15:13)
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