È morto nella sua casa nel Principato di Monaco all’età di 76 anni l’attore Remo Girone, artista che ha spaziato fra teatro, cinema e tv raggiungendo il successo alla fine degli anni Ottanta con il ruolo di Tano Cariddi ne La Piovra 3. Nato l’1 dicembre 1948 ad Asmara, in Eritrea, si trasferisce a Roma a 13 anni: dopo la maturità si iscrive all’università, ma presto la lascia per iscriversi all’Accademia d’arte drammatica “Silvio d’Amico”. Uomo riservato e mai sopra le righe, Girone ha sempre vissuto con discrezione il suo successo, condividendo la vita e spesso anche il palcoscenico con sua moglie Victoria Zinny, con cui era sposato dal 1982. Nel corso della sua carriera, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il premio alla carriera ai Premi Flaiano nel 2021. La sua voce profonda è stata prestata anche al doppiaggio, come nel film Disney Pocahontas, dove interpretava (e cantava) il ruolo del capo Powhatan.

Cinema e tv

Remo Girone esordisce al cinema nel 1972 in Roma rivuole Cesare di Miklós Jancsó, a cui segue L’anticristo (1974) di Alberto De Martino. Tre anni dopo il primo ruolo da protagonista ne Il gabbiano di Marco Bellocchio, poi Corleone di Pasquale Squitieri (1978) e Giocare d’azzardo di Cinzia TH Torrini (1982). Il grande successo arriva nel 1987 con la serie La Piovra 3, dove interpreta il ragioniere corrotto e spietato Tano Cariddi, personaggio a cui continua a prestare il volto anche nella quarta, quinta, sesta, settima e decima stagione. Un personaggio destinato a entrare nella storia della televisione, capace di trasformarlo in un’icona indelebile per generazioni di spettatori. Seguono poi le partecipazioni a molti altri sceneggiati fra cui Lo scialo (1987), Una vittoria (1988) di L. Perelli, Dalla notte all’alba (1991) di Cinzia TH Torrini, Carlo Magno (1993) di Clive Donner, Morte di una strega (1995) di Cinzia TH Torrini, Dio vede e provvede (1996), Fantaghirò 5 (1996), Morte di una ragazza perbene (1999), L’elefante bianco (1998) di Gianfranco Albano, Diritto di difesa (2004), Il Grande Torino (2005), Questa è la mia terra (2006). Partecipa anche alla serie statunitense Killing Eve nel 2018 e a Everybody Loves Diamonds nel 2023. Tornando al cinema, dopo il successo ne La Piovra Remo Girone prende parte a produzioni come Il viaggio di Capitan Fracassa (1990) di Ettore Scola, L’angelo con la pistola (1992) di Damiano Damiani, Marquise (1997) di Vera Belmont (dove interpreta il musicista Jean-Baptiste Lully), Giochi d’equilibrio (1998) di Amedeo Fago, Li chiamarono… briganti! (1999) di P. Squitieri e Il sole nero (2007) di Krzysztof Zanussi. L’attore recita anche in Heaven (2002) di Tom Tykwer e ha un cameo ne Le valigie di Tulse Luper – La storia di Moab (2003) di Peter Greenaway. Nel 2007 è nel cast del film Il 7 e l’8, e ancora in Italians di Giovanni Veronesi (2009), Benvenuto Presidente! Di Riccardo Milani (2013), La legge della notte di Ben Affleck (2016). Nel 2019 interpreta Enzo Ferrari nel film Le Mans ’66 – La grande sfida, diretto da James Mangold, a fianco di Matt Damon e Christian Bale, e due anni dopo è Libero nel film Il diritto alla felicità scritto e diretto da Claudio Rossi Massimi. Fra i suoi ultimi lavori il ruolo in The Equalizer 3 – Senza tregua accanto a Denzel Washington.

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Il teatro

È però il teatro, prima ancora del cinema e della televisione, a dare a Remo Girone le sue prime grandi soddisfazioni. Lavorò con grandi registi come Enrico D’Amato per Romeo e Giulietta di William Shakespeare, Luca Ronconi per Mirra di Vittorio Alfieri e Orazio Costa per Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller., ricevendo ampi riconoscimenti anche a livello internazionale, come il premio vinto al Festival Teatrale di Edimburgo nel 1996 con lo Zio Vanja di Čechov.

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