«Ma vi ha dato altri soldi?». Il 9 gennaio del 2017 Daniela Ferrari, madre di Andrea Sempio, indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, faceva questa domanda al figlio e marito, Giuseppe Sempio. Queste parole però, nel brogliaccio redatto dalla Procura all’epoca guidata dal pm Mario Venditti, non sono mai state trascritte.
Adesso, con l’ex magistrato indagato per corruzione, quelle stesse parole assumono un altro peso. L’intercettazione è andata in onda durante la puntata del 3 ottobre di Mattino 5, il programma di Canale 5 condotto da Federica Panicucci.
Non è chiaro a chi facesse riferimento la donna e se quelle parole si possano collegare all’indagine sull’ex pm Mario Venditti, accusato di aver ricevuto dei soldi per insabbiare le accuse su Sempio nella prima indagine.
Le parole mai trascritte e i dubbi su Venditti
Massimo Lovati, avvocato di Andrea Sempio, dopo aver dichiarato di mettersi in silenzio stampo ieri, è tornato oggi a parlare del caso in tv.
Secondo lui, il fatto che Venditti abbia richiesto quelle intercettazioni è la prova che non è corrotto. «Dimostra che ha indagato su Sempio».
Per la conduttrice però, non aver trascritto quelle parole che potevano essere dirimenti, è un ulteriore fattore che accresce i dubbi sulla sua posizione. «Ne potete parlare quanto volete, ma queste parole sono acqua fresca», dice Lovati, intendendo che non finiranno mai in un dibattimento in tribunale. «Non ci sarà nessun processo per Sempio, lo farò prosciogliere prima», ha aggiunto.
E sulle parole del genetista Palmegiani, nuovo consulente dell’indagato che pochi mesi riteneva che «il Dna sotto le unghie di Chiara Poggi è di Andrea Sempio», dice: «Sono contento che abbia un po’ corretto il tiro ma devo parlarci perché deve cambiare il suo pensiero: quel Dna non è assolutamente di Sempio».
La difesa di Venditti
Intanto l’avvocato Domenico Aiello, difensore dell’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, ha depositato al Tribunale del Riesame il ricorso contro il decreto di perquisizione e sequestro eseguito venerdì scorso nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Brescia che ipotizza nei confronti del magistrato, ora in pensione, il reato di corruzione in atti giudiziari.
Ultimo aggiornamento: venerdì 3 ottobre 2025, 14:10
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