Roma –  Comincia a prendere forma la prossima manovra, un testo «leggero», accompagnato da circa 40 collegati che affronteranno le più diverse materie, dall’ippica agli investimenti fino ai Lep e l’Autonomia Differenziata. Si parte con 16 miliardi finanziati per il 40% (6,5 miliardi) con nuove entrate e il resto con tagli alla spesa (9,5 miliardi). A questo va aggiunto un piccolo «tesoretto» in disavanzo di 2,3 miliardi. Ma l’importo complessivo potrebbe lievitare nelle prossime settimane.

Il Documento programmatico di finanza pubblica, presentato venerdì 3 ottobre alla Camera, delinea il quadro della prossima legge di Bilancio, confermando il percorso di riduzione del deficit al 3%, che potrebbe portare il Paese fuori dalla procedura di infrazione Ue un anno prima del tempo. La crescita del Pil viene confermata allo 0,5% per il 2025, un dato «bollinato» dall’Istat che, però, ha lanciato l’ennesimo allarme sulla perdita del potere d’acquisto.

1) Riduzione dell’Irpef per favorire il ceto medio

Nel documento programmatico si punta alla riduzione «delle tasse sui redditi da lavoro». Il governo «continuerà a sostenere la domanda interna e i redditi del ceto medio, alleggerendo ulteriormente il carico fiscale delle imposte dirette». L’ipotesi è di alleggerire l’aliquota intermedia dal 33% al 32% per i redditi fino a 50mila euro. Resta sempre in piedi l’ipotesi di una nuova rottamazione.

2) Fondo sanitario nazionale

La manovra punta a “un ulteriore rifinanziamento del Fondo sanitario nazionale”. L’obiettivo è incrementarlo di 2,5 miliardi rispetto ai 4 già stanziati, prevedendo un piano di 27mila assunzioni di medici e infermieri, investimenti in prevenzione e l’aumento del tetto di spesa per la farmaceutica.

3) Ires premiale alle imprese

Resta confermata l’Ires premiale, con un taglio dell’imposta del 4% per chi destina gli utili ad assunzioni e investimenti. Sempre per le imprese è previsto un nuovo «incentivo orizzontale» che potrà contare su una dote di circa 4 miliardi non spesi del piano «Transizione 5.0», oltre a nuove risorse derivanti dalla rimodulazione del Pnrr.

Famiglie e risparmi

Famiglie e risparmi

4) Famiglie e donne

Il Documento anticipa che sarà «confermata e potenziata» l’integrazione di reddito mensile di 40 euro destinata alle lavoratrici madri. Rifinanziati anche gli sconti sulle bollette del gas per le famiglie disagiate e numerose. Prevista anche l’istituzione di un «conto mobilità» con sconti sui servizi di trasporto pubblico e il bonus natalità.

 

5) La difesa, fondi dal programma Safe

 È tra le voci più ingombranti: 3,5 miliardi nel 2026 (0,15% del Pil), 7 miliardi nel 2027 e fino a 12 miliardi complessivi entro il 2028. I fondi saranno probabilmente attinti dal programma Safe, con cui la Ue ha messo a disposizione 150 miliardi per il riarmo, di cui 15 per l’Italia, che potrebbe avvalersi della «clausola di salvaguardia nazionale».

6) Un piano sociale per la casa

Si prevede «un potenziamento degli investimenti per l’accesso ad alloggi sostenibili e a prezzi accessibili». Parte dei fondi arriverà dal Piano sociale per il clima che vale 9,3 miliardi.

Cantiere edile

Cantiere edile

7) I tagli dal riordino degli sconti fiscali

Una buona parte dei 9,5 miliardi di riduzione delle spese potrebbe arrivare dal riordino degli sconti fiscali, le cosiddette «tax expenditures», per le quali è stata completata la mappatura. Infine, potrebbe dare un contributo anche l’aggiornamento del catasto, con la revisione dei valori degli immobili che hanno usufruito dei bonus edilizi. Sul fronte delle entrate non è tramontata una nuova versione del «contributo di solidarietà» per gli istituti di credito.

Intanto, per l’Istat, gli italiani spendono di più per mangiare di meno. Ad agosto le vendite dei beni alimentari aumentano in valore (+1,6%) e calano in volume (-2,2%) su base annuale. Nel frattempo, il potere d’acquisto rallenta a +0,3% (dopo il +0,7% del trimestre precedente) e sale di tre decimi la propensione al risparmio, stimata ora al 9,5%.