Alla World Aquatics Championships Arena di Singapore, Thomas Ceccon ha brillato ancora. Nella seconda giornata dei Mondiali di nuoto 2025, il campione veneto è stato il punto di riferimento dell’Italia, confermando il suo status di fuoriclasse trasversale, capace di eccellere su più fronti, anche nei contesti più complessi.

Il bronzo conquistato nella finale dei 50 farfalla, al termine di una giornata intensa aperta con le batterie e proseguita con le semifinali dei 100 dorso – la gara in cui è primatista mondiale e campione olimpico in carica – ha rappresentato tanto. Non solo una medaglia, ma una prova di maturità, di gestione e di consapevolezza. Perché Ceccon non ha mai nascosto il suo obiettivo per questo Mondiale: spingersi al limite, testare la propria tenuta in un programma fitto, cimentarsi in più gare possibili.

«Volevo mettermi alla prova. Capire fino a dove posso spingermi, in un Mondiale così denso e impegnativo. Volevo risposte. E la medaglia di oggi è una di quelle», ha spiegato l’azzurro ai microfoni dopo la premiazione. Ma tra le righe si è letta anche una certa amarezza. «Avevo chiesto di invertire l’ordine delle gare: prima il 50 farfalla, poi il dorso. Sarebbe stato importante arrivare più fresco alla finale. Ma il programma non si cambia, e va bene così».

Le sue parole aprono scenari futuri. Perché nella corsa verso Los Angeles 2028, Ceccon non vuole solo esserci: vuole dominare. E per farlo, sta iniziando a riflettere su quanto sia realmente sostenibile un programma da “tuttista”. L’idea di ridurre il numero di gare per massimizzare il rendimento nei suoi punti forti – come i 100 dorso, i 100 stile e magari i misti – sta prendendo forma.

Intanto, però, la sua giornata a Singapore è stata un capolavoro di equilibrio. Nelle batterie e semifinali del dorso ha controllato, restando sempre nella zona qualificazione senza mai forzare. Nei 50 farfalla, invece, ha dato tutto: reattivo in partenza, potente nella subacquea e solido nella fase finale, ha chiuso terzo in una gara tiratissima, aggiungendo l’ennesima medaglia iridata alla sua collezione.

Ceccon resta uno dei volti simbolo del nuoto italiano. E anche quando non vince, lascia un segno. Perché gareggia da leader, si comporta da campione e parla da atleta consapevole. Il Mondiale di Singapore è solo l’ennesima tappa del suo percorso. Ma dalle sue parole traspare che, ora più che mai, è tempo di fare scelte mirate. Perché Thomas non si accontenta. Thomas vuole il massimo.