Alcuni giocatori, più di altri, hanno appiccicata la definizione di “cagnaccio”. Sono quei giocatori che, tendenzialmente, mollano molto poco, fanno il possibile per restare a dar fastidio agli avversari. Daniel Altmaier è uno di questi, e Jannik Sinner lo sa bene per due motivi. Il primo è che il tedesco, anche nel 2025, ha dato prova di questo. Il secondo è che ad esserci passato è stato proprio lui, nell’ultima volta in cui è rimasto a distanza siderale dalle fasi importanti degli Slam. Domani i due si ritroveranno a Shanghai.
Altmaier, 27 anni, di Kempen, aveva un’ambizione ben chiara molti anni fa: quella di vincere uno Slam. Non l’ha mai fatto, ha raccolto al massimo due ottavi di finale al Roland Garros. Uno nel 2020, battendo Matteo Berrettini che patì tantissimo quella sconfitta sul Court Philippe Chatrier, l’altro nel 2025, di cui parleremo in tempi brevi. La caratteristica principale riguarda la capacità di attaccare da fondo, in virtù di uno stile particolarmente aggressivo con il quale soprattutto sulla terra rossa può rendersi particolarmente pericoloso.
Cresciuto nel mito (e nell’etica del lavoro) del Sudamerica, oggi è allenato da una figura di un certo rilievo proprio del tennis argentino, Alberto Mancini. Parliamo di un giocatore che a inizio carriera vinse Montecarlo e Roma battendo Becker e Agassi, ma che, dopo il 1989, riuscì a ballare in altissimo per soli tre ulteriori anni, ritirandosi nel 1994 ad appena 25 primavere. Curriculum di giocatori allenati non male: Guillermo Coria, Pablo Cuevas, Fabio Fognini.
La traiettoria di Altmaier si è incrociata con quella di Sinner per due volte. US Open 2022: un primo turno complicato, più del dovuto. I set corti li dominava Jannik, quelli lunghi il tedesco. Finì 5-7 6-2 6-1 3-6 6-1. Ma fu più duro quel che accadde pochi mesi dopo, proprio al Roland Garros. L’allora numero 8 del seeding, che aveva raggiunto quarti nel 2020 ed ottavi nel 2021 e 2022, sembrava in controllo, ma fu costretto a una battaglia lunga, sempre più lunga. Fino alle 5 ore e 26 minuti, a un recupero di break proprio sul filo di lana nel quinto set, subito però vanificato. Finì 6-7(0) 7-6(7) 1-6 7-6(4) 7-5 per Altmaier.
E, da allora, i due non si sono più affrontati. Nel frattempo il tedesco è riuscito ad arrivare fino al numero 47 del mondo con un’altra delle sue caratteristiche, un bel rovescio a una mano, mentre per Sinner le cose sono ovviamente cambiate, e in modo drastico, fino a portarlo alle splendide altezze odierne. Però, ogni tanto, Altmaier qualche problema agli avversari lo crea. Lo ha scoperto, proprio a Parigi, Taylor Fritz, battuto all’esordio in quattro set prima di approdare agli ottavi. Altri buoni risultati del 2025: quarti a Rotterdam, ottavi a Montecarlo, terzo turno agli US Open con scalpo di Tsitsipas (che, per la verità, da tempo non è neppure vicino a esprimere il suo miglior tennis). Alle volte, insomma, ai big riesce a dar fastidio eccome. Ma nel 2025, contro Sinner e sul veloce outdoor (un po’ più lento rispetto a un anno fa, ma sempre veloce outdoor), le prospettive non sembrano le stesse del 2022 e neppure del 2023.