Verstappen ha in mente la rimonta, ci crede solanto lui
Terzo, dietro Piastri e Hadjar dentro prove continuamente interrotte da incidenti, dunque per nulla indicative. Primo in ogni indice di gradimento tra addetti ai lavori e patiti di F1. Max Verstappen è tonico, sereno, in palla permanente. A Singapore, dove non ha vinto mai, punta al terzo successo di fila dopo Monza e Baku, mentre un po’ tutti ipotizzano una rimonta talmente clamorosa sui piloti McLaren da riaprire un Mondiale che non doveva riguardarlo più. Ha gasato i suoi, il team Red Bull sembra davvero liberato dall’uscita di scena di Chris Horner, ha un nuovo leader maximo rispettato, ammirato e così arrivano ali, pezzi nuovi che funzionano mentre la concorrenza pensa alla macchina del prossimo anno.
Già questo vale tributo perché, va bene tutto, ma la coppia Piastri-Norris, velocissima, educatissima, padrona del campionato, non è che sia riuscita, pur dominando, ad entusiasmare la platea. Non solo: Max ha ormai conquistato buona parte della tifoseria rossa visto che è stato lui, domenica scorsa al Nurburgring, a regalare una inattesa vittoria alla Ferrari, divertendo e divertendosi con una 296 GT3 di Maranello, in una settimana segnata dalla tristezza di Hamilton per la scomparsa del suo Roscoe, dalla sconfitta patita nel Wec alla 6 Ore del Fuji dove, ancora una volta (come a Le Mans), la macchina gialla gestita da AF Corse, guidata da Kubica-Ye-Hanson, ha chiuso (al decimo posto) davanti alle vetture ufficiali. Che Verstappen riesca a recuperare 44 punti su Norris e 69 su Piastri in 7 gare pare più che arduo.
I rivali da superare sono due, la McLaren è in grado di chiudere comunque nei piani nobili dappertutto e non ci sono molte altre squadre in grado di inserirsi al vertice, agevolando un recupero forsennato. Ma è questo il tema chiave, anche da queste parti, vista la pochezza delle prestazioni Ferrari sin qui. Ieri, dentro una giornata in cui nessuno ha preso davvero le misure, Hamilton, pur vicino a Leclerc su una pista che ama, ha chiuso decimo dietro Charles, protagonista di un fraintendimento con il suo capomeccanico: uscita dal box mentre transitava Norris, spintonato contro il muretto box. La manovra ha prodotto una multa di 10 mila euro alla Ferrari, senza penalità per il pilota. Un sollievo: a Singapore serve partire davanti.