di
Marco Bonarrigo

Dopo la vittoria al Mondiale, il fenomeno del ciclismo vuole prendersi anche il primo titolo europeo: «Ho recuperato bene, amo misurarmi con i più forti»

Consapevoli che il solo modo di battere Tadej Pogacar è gareggiare quando lui è in vacanza, molti suoi avversari a inizio stagione avevano puntato il campionato europeo assegnato alla Francia, con un ragionamento che non faceva una piega: è in calendario sette giorni dopo un Mondiale durissimo e Tadej (dominatore designato) dovrà recuperare le forze per aggiudicarsi il quinto Giro di Lombardia. Se il Marziano rivince la maglia iridata (detto, fatto) cosa volete che gli interessi di quella europea che non potrà nemmeno vestire? Tutto logico, tutto sbagliato: domattina Pogacar indosserà di nuovo la divisa verde-salvia della Slovenia per provare a prendersi il primo titolo europeo al secondo tentativo. Pogi ieri ha incontrato i cronisti nel bar dello spartano albergo di Valence dove divide la stanza con la compagna Urska Zigart, capitana del team femminile.

«Perché sono qui? — si chiede lo sloveno — Perché di solito l’Europeo si corre su tracciati facili e adatti a ciclisti veloci, mentre domani il tracciato sarà molto duro e sapete che più i percorsi sono difficili più mi piacciono. Poi sono venuto perché partecipano anche Remco (Evenepoel) e Jonas (Vingegaard) che sono due dei più forti corridori al mondo e a me piace misurarmi con i più forti: sono sicuro che sono entrambi in grande forma e spero mi diano davvero filo da torcere. E infine devo confessare una cosa: mi sembra di aver recuperato bene».



















































Il bilancio stagionale di Pogacar è impressionante. In 47 giorni di gara ha vinto tutte le corse cui ha partecipato tranne Sanremo (3°), Roubaix (2°) e Amstel (2°) mentre ha gentilmente ceduto al compagno McNulty il Gran Prix di Montreal, trascinando l’americano al traguardo. «Il Mondiale è stato faticoso, il viaggio di ritorno lunghissimo, il tempo per recuperare breve — spiega Tadej – ma ho avuto la fortuna di condividere il tempo con Urska: lei motiva me quando sono stanco, io faccio la stessa cosa con lei. Se tutte le corse fossero così, con uomini e donne negli stessi eventi come succede in altri sport io sarei felicissimo».

La voracità di Pogacar è senza confini ma le sue scelte non sono mai casuali. Martedì, sulla strada che porta al Giro di Lombardia, Pogi ha deciso di inserire la gloriosa Tre Valli Varesine che lo scorso anno venne annullata (lui presente) per il diluvio universale. «Sarà un allenamento importante in più — spiega — sarà un modo per risarcire gli organizzatori della sospensione ma la Tre Valli è anche una partita a scacchi, una corsa così imprevedibile da stuzzicarmi moltissimo». Quattro anni fa, quando era «solo» il vincitore di due Tour De France, proprio alle Tre Valli Tadej sperimentò quella che sarebbe diventata la specialità della casa, la fuga da lontanissimo: una foratura nel momento peggiore lo fece riassorbire dal gruppo, martedì ha intenzione di vendicarsi. Per lui non ci sono corse maggiori o minori: «Non si possono fare graduatorie, certo che un Tour o un “monumento” valgono molto ma una piccola gara che gestisci bene ti gratifica moltissimo». E quando gli si chiede se anche domani proverà l’impresa, prima nega poi ritratta. «Rispetto al Mondiale — spiega — la prova è più corta di una sessantina di chilometri, quindi per scappare dalle ruote di gente come Evenepoel o Vingegaard ci vorrà davvero il turbo. Lo ritengo molto improbabile però… Però mi piacerebbe».

Nel mirino c’è ovviamente il Lombardia di sabato prossimo, nella versione Como-Bergamo con ascesa finale alla città alta: è l’ultima fatica di una stagione spaziale. Tadej Pogacar lo vince ininterrottamente dal 2021: Fausto Coppi è l’unico ad averne conquistati cinque ma non consecutivi. «Non ne voglio parlare e non per questione di scaramanzia — spiega Pogacar — ma il fatto è che cerco di isolare ogni singola tappa o corsa e passare alla successiva a lavoro svolto. Che il Lombardia mi piaccia non c’è bisogno che ve lo dica».

4 ottobre 2025 ( modifica il 4 ottobre 2025 | 07:24)