Vaccinare i pazienti per proteggerli dalle infezioni e dalle loro complicazioni ma anche per garantire continuità dei trattamenti anticancro. A ribadire l’importanza delle vaccinazioni nel paziente oncologico sono stati oggi gli specialisti riuniti al convegno La Vaccinazione nel Paziente Oncologico organizzato da Fondazione Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica), dall’Istituto dei tumori di Napoli e dalla Rete Oncologica Campana. L’associazione è promotrice di un’omonima campagna itinerante in dieci regioni per promuovere il valore delle vaccinazioni tra i malati di tumore e contro l’esitazione vaccinale. “È indispensabile promuovere una maggiore cultura sul tema sia tra gli specialisti che fra la popolazione”, ha ricordato Franco Perrone, presidente nazionale Aiom.

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“Le vaccinazioni sono funzionali ai trattamenti anticancro”

L’appuntamento campano ha rappresentato l’occasione in modo particolare per sottolineare in che modo le vaccinazioni raccomandate – contro Covid-19, anti-influenzale, anti-pneumococcica e anti Herpes Zoster – siano centrali nella popolazione dei pazienti più fragili, come quelli che combattono un tumore. “I pazienti corrono rischi maggiori di contrarre patologie con complicanze talvolta pericolose. Per esempio, tra chi è colpito da una neoplasia e l’Herpes Zooster si è dimostrata una correlazione maggiore del 40% rispetto al resto della popolazione – ha ricordato durante l’appuntamento presso l’Istituto Pascale il suo direttore scientifico, Alfredo Budillon – Ciò è dovuto ad una minore efficienza immunitaria provocata dalla malattia e dalle terapie. Anche l’influenza stagionale può esporre un malato oncologico a complicanze talvolta mortali, come la polmonite. Le vaccinazioni sono quindi funzionali ai trattamenti anti-tumorali e devono essere somministrate tenendo conto delle condizioni di salute generali e del percorso di cura. Spetta all’oncologo stabilire il calendario vaccinale e sensibilizzare pazienti e caregiver.”

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Percorsi vaccinali ad hoc e ruolo dei medici di medicina generale

Per contribuire a una sensibilizzazione sul tema il più ampia possibile, oltre agli incontri nelle diverse regioni coinvolte nel progetto – realizzato grazie alla sponsorizzazione non condizionante di GlaxoSmithKline – la campagna conta anche opuscoli, spot, attività sui social media e un portale informativo (https://vaccininelpazienteoncologico.it/). Perché è proprio dall’informazione che serve partire, come ha dichiarato Sandro Pignata, oncologo del Pascale e responsabile scientifico della Rete Oncologica Campana (Roc) coordinata dall’Istituto Pascale. “Tra i compiti della Rete vi è anche la promozione delle vaccinazioni e siamo convinti che debba iniziare da una corretta informazione. E’ un aspetto sempre più importante nella lotta al cancro, che per molte forme siamo in grado di cronicizzare. Da un punto di vista operativo come Rete abbiamo creato percorsi vaccinali ad hoc per le persone fragili o immunodepresse. La sanità pubblica territoriale deve erogare le immunizzazioni e se è necessario come Roc mettiamo a disposizione operatori specialistici che aiutano il sistema delle cure primarie. In alternativa, si può prevedere la vaccinazione direttamente nelle divisioni di oncologia dove il paziente già riceve visite e trattamenti. Questo comporta diversi benefici fra cui una maggiore adesione alla vaccinazione stessa. Infine, un ruolo rilevante deve essere svolto dai medici di medicina generale che a loro volta devono sensibilizzare e informare i singoli assistiti”.

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