Si conclude oggi la The Rugby Championship 2025 e la corsa al titolo è apertissima, con tre squadre che si sono presentate ancora in corsa per la vittoria finale. E si è iniziato con Australia-Nuova Zelanda, uno scontro diretto tra le due inseguitrici del Sudafrica. Chi vince (i Wallabies avevano bisogno del bonus) spera, chi perde è out. Ecco come è andata.
Parte bene l’Australia che spinge sull’acceleratore e dopo 5’ conquista una punizione che Edmed piazza per il 3-0 iniziale. Ma subito arriva la follia wallabie. Appena dopo aver segnato tre punti, l’Australia combina un pasticcio sulla ripartenza e poi concede un calcio di punizione ai margini della propria area dei 22 metri, che la Nuova Zelanda calcia in touche vicino all’angolo. Tupaea avanza con forza e viene fermato appena prima della linea di meta, ma poi Carter, spostatosi dall’ala in cerca di gioco, raccoglie il pallone alla base del raggruppamento e riesce a trovare un varco per superare la linea e Nuova Zelanda avanti 3-7. Reagisce la squadra di casa e al 12’ conquista un’altra punizione che Edmed non sbaglia e punteggio sul 6-7. Un minuto dopo un brutto fallo condanna Hooper all’ammonizione, ma nonostante l’inferiorità insistono i Wallabies, con gli All Blacks in sofferenza e fallosi, e al 17’ arriva il sorpasso, ancora dalla piazzola e ancora con Edmed per il 9-7.
Con il ritorno di Hooper in campo si equilibrano le forze in campo e c’è una lunga fase statica, con le due squadre che faticano a trovare varchi per segnare punti. L’equilibrio si spezza al 32’, quando J. Barrett calcia un grubber dalla propria metà campo e cerca di raggiungerlo nella metà campo australiana. Potter si tuffa per raccogliere il pallone ma lo perde. Tupaea allora calcia in avanti e riesce a raggiungere il proprio calcio per schiacciare in meta per il 9-12, con McKenzie che sbaglia una facile trasformazione. Insistono gli All Blacks e al 35’ Jordan batte rapidamente un calcio di punizione per trovare Tupaea, che respinge un placcatore e segna la sua seconda meta nel giro di pochi minuti. La trasformazione di McKenzie colpisce il palo e non entra e primo tempo che si chiude sul 9-17.
A inizio ripresa nuovo intervento del tmo e nuovo fallo pericoloso dell’Australia e al 44’ i Wallabies restano in inferiorità numerica per il cartellino giallo a Ikitau. Non si sblocca il risultato, anche se in superiorità numerica è la Nuova Zelanda a fare maggiormente la partita nella prima parte del secondo tempo. Così si arriva all’ora di gioco prima che un’infrazione dei padroni di casa manda McKenzie sulla piazzola per il 9-20. All Blacks che al momento hanno il bonus offensivo, ma non possono permettersi di far marcare una meta ai Wallabies. Meta che arriva al 66’ e che è un macigno per la Nuova Zelanda in chiave classifica, con Ikitau che schiaccia dopo la conferma del tmo e punteggio sul 14-20 e match completamente riaperto. Reagisce la Nuova Zelanda e al 69’ va sulla piazzola McKenzie per riportare oltre break i suoi sul 14-23. E a tempo scaduto arriva la meta di Bower che dà agli All Blacks anche il punto di bonus vincendo 14-28. Neozelandesi che, dunque, vincono a salgono a quota 19 punti in classifica, quattro in più del Sudafrica che, dunque, è obbligato a vincere oggi in Argentina per alzare il trofeo.