La sanità pubblica in Toscana, questo il tema affrontato con il consigliere regionale Andrea Vannucci.
Consigliere, parliamo di sanità pubblica, che mandato è stato?
“La legislatura che si sta concludendo in questi giorni è iniziata in una delle fasi più difficili per il sistema sanitario. Con la pandemia il sistema ha dovuto adeguarsi e sobbarcarsi alcuni costi extra emotivi ed economici (come la campagna vaccinale), ma ha comunque proposto alcuni modelli innovativi.
Tante soluzioni trovate negli anni nel sistema sanitario toscano hanno fatto breccia anche a livello nazionale e sono state inserite nella riforma della sanità territoriale. La sanità è il servizio per eccellenza, è la priorità per i cittadini. Una sanità che funziona è garanzia di democrazia.
La Regione Toscana in questi anni ha messo a bilancio, al di là del fondo sanitario nazionale, cifre molto importanti per garantire alcuni servizi extra. È fondamentale ribadire la centralità della sanità pubblica. La nostra è la seconda sanità a livello nazionale e deve rimanere su questi livelli. Grazie, prima di tutto, allo straordinario lavoro dei professionisti che ci lavorano.
Abbiamo alcune eccellenze, come Careggi che è il primo ospedale d’Italia, così come la nostra rete oncologica. La sinergia tra ospedali e territorio resta determinante. È fondamentale superare il tetto di spesa al personale fissato ormai 20 anni fa dal governo Berlusconi. Chi è in grado di assumere nuovi professionisti deve poterlo fare, perché attraverso il loro lavoro si fa il sistema sanitario.
Questa è una priorità assoluta a livello nazionale. Dalla nostra regione può partire la battaglia politica per rompere questo tabù, cosa che aiuterebbe a superare quelle criticità che restano, nonostante gli indicatori positivi, a partire per esempio dalle liste d’attesa”, conclude Vannucci.
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