CEGLIE MESSAPICA – C’è un prima e un dopo nell’approccio alla cura dell’obesità. Lo spartiacque è rappresentato dalla legge appena approvata dal Parlamento e che riconosce, prima in Europa, l’obesità come una patologia cronica recidivante. Se n’è discusso a Ceglie Messapica nel corso del congresso “Obesità e disfunzioni metaboliche: visione multidisciplinare”, di fatto il primo evento in Puglia successivo all’importante novità legislativa. “Un programma nazionale per la prevenzione e la cura, un piano di formazione per i medici, l’istituzione presso il ministero della Salute, dell’Osservatorio per lo studio della patologia, iniziative di sensibilizzazione sono solo alcune delle strategiche novità introdotte dalla norma – spiega la coordinatrice scientifica dell’evento, la dottoressa Annapaola Zito, dirigente medico cardiologo Asl di Brindisi – Il prossimo passaggio sarà l’inserimento dell’obesità all’interno dei Lea, Livelli essenziali di assistenza. Del resto, l’obesità sta diventando una vera emergenza che impatta notevolmente sul Servizio sanitario nazionale al pari dell’ipertensione arteriosa e del diabete mellito”.
Ad aprire i lavori, collegato da remoto, Maurizio De Nuccio, direttore generale dell’Asl di Brindisi. A portare il suo saluto, anche il sindaco di Ceglie Messapica, Angelo Palmisano.
Cardiologi, endocrinologi; fisiatri, ortopedici; gastroenterologi, pneumologi, nutrizionisti, otorinolaringoiatri a confronto sulle sfide che il Servizio sanitario nazionale dovrà affrontare in futuro individuando nuove ed efficaci linee guida. L’obesità, infatti, abbraccia davvero numerose branche della medicina e sono molteplici le figure professionali che si dedicano alla cura della patologia in un percorso diagnostico-terapeutico comune sempre più in evoluzione. “I rischi cardiovascolari non sono i soli, il paziente obeso deve essere monitorato, curato e seguito con un approccio necessariamente multidisciplinare” spiega la dottoressa Zito a margine dei lavori svolti nell’affollata sala dell’hotel Madonna delle Grazie, oltre 100 i partecipanti.
Quanto alle cure, “occorre anzitutto modificare lo stile di vita – conclude la dottoressa Zito – praticare attività sportiva e promuovere una dieta ipocalorica. Al tempo stesso, ad oggi, ci sono terapie molto efficaci sia per il paziente obeso sia diabetico, sia non diabetico, tra tutti i principi attivi semaglutide e tirzepatide”, la cui efficacia è stata illustrata nel corso del congresso.
Cause, fattori di rischio, terapie, sensibilizzazione sociale, dunque, le direttrici lungo le quali si sono snodati relazioni e interventi dall’importante valore scientifico. Tra i relatori, la dottoressa Valeria Lagattolla, presidente regionale dell’Adi, associazione che ha promosso sull’obesità infantile, un Pdta (Percorso diagnostico terapeutico assistenziale) che vedrà coinvolti in particolare pediatri di libera scelta, pediatri ospedalieri e medici che si occupano di nutrizione clinica. L’obesità è una patologia da non sottovalutare e che richiede un nuovo approccio metodologico. E’ questo il messaggio lanciato da Ceglie Messapica.