Sabato 4 ottobre un gruppo di attivisti di Nonna Roma ha dato vita a un flash mob di fronte alla sede della Fao, in viale Aventino. Il tema è quello che sta popolando le piazza di tutta Italia in queste settimane: il conflitto israelo-palestinese e le condizioni disumane in cui versa la popolazione della Striscia di Gaza.
Flash mob alla Fao
L’associazione ha esposto uno striscione con scritto “Fame di pace – Stop al genocidio”, e davanti una tavola imbandita con pistole e mitra. Il focus è quello della fame sofferta dalla popolazione gazawa: “Una ‘politica di fame forzata’: così le Nazioni Unite definiscono il regime imposto dal Governo israeliano sulla Striscia di Gaza – denuncia Nonna Roma -. I numeri sono drammatici: oltre mezzo milione di persone in carestia e più del 60% della popolazione in emergenza alimentare”.
Per i palestinesi affamati
L’associazione romana sottolinea la gravità di tale crimine, sancito anche dallo stato di Roma della Corte Penale Internazionale. È un crimine di guerra “affamare intenzionalmente, come metodo di guerra, i civili privandoli dei beni indispensabili alla loro sopravvivenza, e in particolare impedire volontariamente l’arrivo dei soccorsi previsti dalle Convenzioni di Ginevra”. Dal 2 marzo scorso, ricorda Nonna Roma, Israele “ha imposto un blocco totale agli aiuti, impedendo l’ingresso di cibo, carburante e medicinali. UNICEF segnala che la malnutrizione acuta tra i bambini sotto i cinque anni è raddoppiata in due mesi, raggiungendo il 16,5% a Gaza City, mentre le strutture sanitarie sono al collasso”.
“Riconoscere la Palestina”Con questa iniziativa e con la partecipazione al corteo di oggi pomeriggio “chiediamo il riconoscimento dello Stato di Palestina, il blocco delle relazioni commerciali con Israele e la difesa dei nostri concittadini appartenenti alla Global Sumud Flotilla”, conclude l’associazione presieduta da Alberto Campailla.