OSTUNI – Si sono celebrati oggi pomeriggio, 4 ottobre, i funerali del 63enne Oronzo Epifani, vittima del violento nubifragio che ha colpito giovedì scorso il territorio di Ostuni, mentre si trovava a bordo della sua auto nei pressi della complanare tra Gorgognolo e Costa Merlata. Una folla di gente ha atteso l’arrivo della salma presso il santuario di san Cosimo e Damiano nella Città Bianca, per porgere l’ultimo saluto all’uomo, marito e padre di tre figli, a seguito del tragico episodio che ha segnato la comunità, tanto da portare alla proclamazione del lutto cittadino.
A ricordare Oronzo Epifani nelle scorse ore ci ha pensato la moglie Marisa Menga, che in alcune dichiarazioni ha manifestato tutto il suo dispiacere per l’accaduto, ricordando il rapporto col marito, i tanti progetti di vita realizzati e quelli che purtroppo non si realizzeranno mai.
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“Avevamo tanti progetti insieme: una vita – ricorda la vedova – fatta di speranze, di cammini da fare mano nella mano, di traguardi da condividere. Nelle ultime ore guardo il vuoto che ha lasciato: nello spazio di un attimo, un amore, un compagno, un pilastro. E il dolore più grande – prosegue – è pensare che non ci sia stato modo di salvarlo, nonostante tutto”.
“Adesso l’obiettivo principale sono i nostri tre figli Gabriele, Emanuele ed Andrea che devono proseguire il loro percorso di vita. Chiedo che tutto ciò non venga dimenticato: la furia della natura, la fragilità delle nostre vite, il valore degli affetti. Voglio che resti memoria di un uomo che fino all’ultimo ha pensato a chi amava, e che meriti dignità nel ricordo di chi lo ha voluto bene – conclude Marisa Menga -. Avevamo già prenotato un viaggio a Vienna per novembre, poi dovevamo sistemare la nostra abitazione al mare. Tutto finito”.
“Non ci sono parole per raccontare o alleviare quello che è successo. O per comprenderlo. Abbiamo sempre amato vedere insieme i film dei supereroi. Ed alla fine papà ci ha dimostrato che il supereroe lo avevamo in casa”. Così al termine dei funerali di Oronzo Epifani, il 63enne morto ad Ostuni a causa di un violento nubifragio tra giovedì e ieri, il figlio Emanuele ha voluto ricordare il padre. L’uomo, infatti, giovedì sera pochi istanti prima di essere travolto da un’ondata di fango e detriti, sul litorale di Ostuni, ha avvertito con una telefonata la moglie, che lo seguiva dietro con un’altra auto: ‘Fermati mettiti in salvo”. La donna ha subito allertato i soccorsi. Il marito poco dopo è stato trascinato dalla forza dell’acqua in un canale di deflusso, per essere ritrovato senza vita ieri, a dodici ore dall’incidente, a circa un chilometro dal luogo della scomparsa.
Alle parole della moglie si aggiungo anche quelle dei figli: “Non ci sono parole per raccontare o alleviare quello che è successo – ha detto Emanuele -. O per comprenderlo. Abbiamo sempre amato vedere insieme i film dei supereroi. Ed alla fine papà ci ha dimostrato che il supereroe lo avevamo in casa”.
“Papà – ha sottolineato l’altro figlio Gabriele – era una persona semplice e ci ha lasciato proprio questo: la semplicità di fare ciò che serviva, di dimostrare affetto e di fare del bene. Ha sempre vissuto in maniera semplice. Faceva ciò che c’era da fare, con le parole quando erano necessarie e con il silenzio quando non lo erano”. “Nel momento tragico l’ultimo pensiero è stato per mamma: le ha detto ‘fermati’. Lei – ha concluso – è sempre stata il suo primo pensiero”.
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