Il giornalista italiano Lorenzo D’Agostino ha dichiarato di essersi sentito “in un luogo davvero barbaro” mentre era detenuto da Israele in acque internazionali dopo il fermo della Global Sumud Flotilla. Lo ha detto all’agenzia turca Anadolu al suo arrivo a Istanbul con un volo speciale, e ha raccontato che lui e gli altri passeggeri sono stati sottoposti a condizioni “umilianti” in Israele. Tra questi anche l’attivista svedese Greta Thunberg, a bordo della stessa flottiglia. Che, come ha raccontato D’Agostino, “è stata umiliata, avvolta in una bandiera israeliana ed esibita come un trofeo”
Ha continuato il giornalista italiano: “Poi ci hanno portato a terra e, una volta lì, si sono comportati come un gruppo terroristico. Siamo stati presi a calci. Siamo rimasti senza acqua potabile per oltre due giorni. In generale, hanno colto ogni occasione per umiliare chiunque di noi. Avevo la sensazione di trovarmi in un luogo davvero barbaro e speravo davvero che questa barbarie finisse presto”, ha aggiunto.
D’Agostino ha descritto l’arrivo al porto di Ashdod come ostile, sottolineando la presenza del ministro della Sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben Gvir. “Lui era fuori dal punto di arrivo al porto di Ashdod quando siamo arrivati. E si è assicurato che fossimo trattati come terroristi perché pensava che lo fossimo”, ha detto. “Quindi sono stato abbastanza fortunato da riuscire a uscire proprio mentre Ben Gvir stava arrivando”, ha aggiunto Agostino. Il giornalista ha ancora raccontato ad Anadolu che i militanti sono stati sottoposti a bendaggi, manette strette, abiti inadeguati e temperature gelide in un furgone con aria condizionata per ore.
La stessa denuncia è arrivata anche dal giornalista Ersin Celik, anche lui uno dei 37 attivisti che insieme alla giovane svedese hanno preso parte alla missione della Global Sumud Flotilla. “Greta Thunberg è stata bendata e costretta a baciare la bandiera israeliana” ha detto ai microfoni della Cnn turca Celik, che è stato rimpatriato oggi insieme ad altri 136 volontari di diverse nazionalità, compresi 26 italiani, ma non Greta. “Nonostante sia poco più di una bambina, Greta è stata presa di mira dagli israeliani. È stata bendata, ammanettata, trascinata e costretta a baciare la bandiera israeliana”, ha riferito Celik, “ce la avevano con lei perché è un personaggio pubblico che si è esposto negli ultimi mesi contro Israele”.
L’attivista ambientalista ha poi dichiarato ai funzionari svedesi di essere sottoposta a duri trattamenti in custodia israeliana nella sua detenzione successiva al blocco della flottiglia che trasportava aiuti a Gaza. Lo riporta il Guardian che ha visionato un’e-mail inviata dal ministero degli Esteri svedese a persone vicine a Thunberg. Nella corrispondenza un funzionario che ha visitato l’attivista in prigione ha affermato che la ragazza ha raccontato di essere stata detenuta in una cella infestata da cimici, con troppo poco cibo e poca acqua. “L’ambasciata ha potuto incontrare Greta”, si legge nell’e-mail, racconta il Guardian. La giovane “ha riferito di disidratazione. Ha anche affermato di aver sviluppato delle eruzioni cutanee che sospetta siano state causate dalle cimici”. Thunberg ha poi parlato di “duri trattamenti e ha detto di essere rimasta seduta per lunghi periodi su superfici dure”.
“Un’altra detenuta avrebbe riferito a un’altra ambasciata di averla vista costretta a tenere bandiere mentre venivano scattate foto. Si chiedeva se fossero state distribuite sue immagini”, ha aggiunto il funzionario del ministero svedese.