Convertire l’energia prodotta da un campo fotovoltaico in idrogeno attraverso l’elettrolisi dell’acqua: è questo il cuore del progetto Hyround, il primo impianto Power to Gas realizzato in Italia da Italgas. La struttura, inaugurata in Sardegna, nasce con l’obiettivo di integrare fonti rinnovabili e reti gas per accelerare la decarbonizzazione di settori strategici come trasporti, industria e residenziale. L’impianto si avvale di 1.746 pannelli fotovoltaici capaci di generare 1 MW di picco. L’energia alimenta un elettrolizzatore da 0,5 MW, in grado di produrre idrogeno verde destinato a diversi utilizzi: alimentazione di autobus per il trasporto pubblico locale, distribuzione miscelata con il gas naturale nella rete di Sestu e fornitura a un’industria casearia del territorio.

Un progetto innovativo con valenza nazionale

Il funzionamento e le modalità di impiego dell’idrogeno sono regolati da un Protocollo Operativo sottoscritto da Italgas, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e Comitato Italiano Gas. L’iniziativa è stata presentata come un esempio concreto di transizione energetica in atto. “Questo è un impianto del futuro. Credo che l’idrogeno possa davvero significare molto nel trasporto, nelle produzioni e nella trasformazione del nostro sistema industriale”, ha dichiarato il ministro Gilberto Pichetto Fratin in occasione della visita all’impianto. La produzione iniziale è stimata in 21 tonnellate annue di idrogeno, con l’obiettivo di raggiungere 70 tonnellate entro il 2028. Il progetto ha richiesto un investimento complessivo di circa 15 milioni di euro, di cui 1,5 milioni provenienti dal PNRR per la realizzazione della stazione di rifornimento dedicata all’autotrazione.

L’importanza strategica per Italgas e per la Sardegna

Secondo l’amministratore delegato di Italgas, Paolo Gallo, Hyround rappresenta “la dimostrazione che ricerca e sviluppo sono leve decisive per la decarbonizzazione”. L’iniziativa rientra in una visione di lungo periodo che punta a garantire sicurezza energetica, sostenibilità e competitività dei costi. La Sardegna è stata scelta come sede del progetto per la presenza di una rete gas tra le più avanzate d’Italia. Si tratta infatti di reti native digitali, realizzate per superare il gap storico dell’isola nell’approvvigionamento energetico e già pronte a gestire gas rinnovabili come biometano, idrogeno e metano sintetico. In questo contesto, l’idrogeno non è solo un vettore energetico, ma anche un mezzo di stoccaggio. La sua capacità di essere trasportato, miscelato e immesso nelle infrastrutture esistenti lo rende un’opzione strategica per superare i limiti delle batterie tradizionali, la cui produzione richiede materie prime non disponibili in Italia.

Hyround copre l’intera filiera, dalla produzione allo stoccaggio fino alla distribuzione. L’idrogeno generato può essere utilizzato puro, per alimentare mezzi pubblici a zero emissioni, oppure miscelato con gas naturale per usi residenziali e industriali. L’elettrolizzatore alimentato dal fotovoltaico rappresenta il punto di partenza, mentre le reti gas svolgono la funzione di canale di trasporto e accumulo. Questo sistema consente di sfruttare in maniera efficiente l’energia rinnovabile, evitando dispersioni e creando un modello replicabile in altri territori italiani.

Un futuro orientato al net zero

Il progetto Hyround si inserisce nel percorso verso l’obiettivo di neutralità climatica al 2050. La combinazione tra rinnovabili e idrogeno verde apre la strada a un sistema energetico più flessibile, in grado di rispondere all’aumento della domanda previsto nei prossimi decenni e di ridurre progressivamente la dipendenza da fonti fossili. Così come avverrà in Sardegna, l’integrazione tra reti gas e produzione rinnovabile può accelerare la transizione ecologica e garantire al tempo stesso sicurezza e stabilità al sistema.