È finita nel peggiore dei modi: un intero quartiere – l’Esqulino – messo a ferro e fuoco dagli antagonisti, concentrati nella zona di Santa Maria Maggiore dopo i primi scontri scoppiati a causa di un gruppo fuoriuscito dal corteo autorizzato, terminato in modo ordinato e pacifico a piazza San Giovanni con la partecipazione di un milione di persone.
I primi scontri
Poco dopo le 18:30 un gruppo di circa duecento antagonisti si stacca dal corteo principale, imbocca via Merulana e raggiunge il quartiere Esquilino. La polizia accorre per chiudere le strade. Dietro lo striscione “Blocchiamo tutto”, i manifestanti entrano in piazza Santa Maria Maggiore, aggirano la Basilica e, dal lato di via Cavour, iniziano a correre. Le forze dell’ordine reagiscono e li inseguono. Il gruppo si divide: da un lato partono gli idranti, dall’altro gli agenti contengono i manifestanti contro la cancellata della Basilica. Volano manganellate e alcuni partecipanti restano feriti. Sono undici in tutto i fermati per questo primo episodio, secondo quanto riferisce la Questura.
Le forze dell’ordine isolano, contro la cancellata della basilica di Santa Maria Maggiore, gli antagonisti usciti dal corteo principale. Il video ripreso dall’elicottero della poliziaDue schieramenti
Nel giro di pochi minuti si formano due fronti: da una parte le forze dell’ordine che trattengono i manifestanti bloccati, dall’altra gli antagonisti sfuggiti agli idranti, a cui si uniscono altri arrivati dopo aver appreso la notizia degli scontri. La scena diventa quella di una vera e propria guerriglia urbana. La polizia resta schierata davanti a gruppi che erigono barricate con cassonetti, campane del vetro e automobili. Una vettura viene data alle fiamme: è il segnale d’inizio di un fitto lancio di bottiglie e petardi.
Intanto turisti e residenti si barricano nei locali della zona.
Il video delle barricate su via MerulanaLa reazione della polizia
Dopo alcuni minuti la polizia reagisce. Partono nuovamente gli idranti, vengono sparati lacrimogeni e i teppisti si disperdono per le vie del quartiere. La fuga si sposta verso piazza Vittorio, dove la scena si ripete: nuove barricate, incendiate per rallentare l’avanzata degli agenti. Distrutte auto, fioriere, tavoli e sedie dei locali lungo le strade dell’Esquilino. In tre vengono fermati a largo Brancaccio. A San Giovanni fermato un giovane accusato di aver aggredito un agente senza motivo. Altre cinque persone sono state fermate nella zona di Porta Maggiore. In basso il video del fermo ripreso dall’elicottero della polizia.
Tensione al palazzo occupato da Casapound
All’Esquilino si trova il palazzo occupato da Casapound, in via Napoleone III. Un gruppo di manifestanti ha raggiunto il palazzo, lanciando bottiglie e petardi contro la struttura. Dagli appartamenti occupati è partito in risposta un lancio di oggetti. Il tutto fino all’arrivo della polizia. La nota di CasaPound: “Attorno alle ore 20.30 di questa sera un nutrito gruppo di manifestanti pro flottiglia hanno inscenato un lancio di bottiglie e sassi all’indirizzo della sede storica di CasaPound Italia in via Napoleone III, 8. Il gruppo, staccatosi dal corteo, ha deliberatamente provato a sfondare il portone dello stabile tirando bombe carta e fumogeni. Come molti sanno il palazzo ospita da piu di vent’anni ben diciannove famiglie in difficoltà abitativa tra cui numerosi bambini e disabili. Alcune schegge e fumogeni hanno ferito un minore che ha avuto momenti di difficoltà respiratoria grave. Da sempre CasaPound ha assunto una posizione chiara in sostegno dei popoli in lotta per la propria identità, tra cui ovviamente anche quello palestinese e ci rattrista vedere come la mafia antifascista strumentalizzi una cosi importante battaglia per i suoi fini miserabili. Gli assalitori sono stati prontamente messi in fuga dagli abitanti del palazzo e dal vicinato. Le forze dell’ordine sono intervenute per scortare gli assalitori al riparo. Il movimento fa sapere che non sarà tollerata alcuna altra aggressione a persone e sedi associate e che provvederà a tutelarsi in ogni modo dalla mafia antifascista”.
La nota della questura
A fine serata arriva il bilancio della questura. Da via San Vitale si spiega che tutti gli antagonisti dei primi scontri sono stati tutti bloccati “alle spalle di piazza Santa Maria Maggiore e via Lanza, per poi essere identificati e rilasciati. Complessivamente sono state identificate 262 persone. Per tutte sarà valutato il deferimento per i reati di danneggiamento, adunata sediziosa e resistenza a Pubblico ufficiale”.
La questura spiega quindi che “nelle successive fasi di deflusso, gruppi di facinorosi hanno dato alle fiamme due autovetture e diversi cassonetti, lanciando oggetti e petardi all’indirizzo delle Forze dell’ordine. Per tali fatti, 12 persone, tutte appartenenti alla frangia antagonista, sono state fermate, foto segnalate ed avviate al deferimento alla Autorità giudiziaria per gli stessi reati. La DIGOS della Questura di Roma è già in possesso di copiose immagini per il successivo sviluppo delle indagini”.
Sempre la questura informa che “sono 35 gli agenti di polizia di stato , 3 operatori della guardia di finanza, 2 dell’arma dei carabinieri e uno della polizia penitenziaria, che hanno fatto ricorso alle cure mediche a seguito dei gravi comportamenti violenti e illegali di soggetti estremisti che hanno partecipato al corteo Pro pal”.