Anche la maschera le faceva sentire addosso una certa pressione o invece era sinonimo di libertà?
«L’ho tolta perché la stavo vivendo male. Ero arrivato a un punto in cui la popolarità mi aveva portato comunque a essere riconosciuto dai tatuaggi. Se non l’avessi tolta io l’avrebbe fatto qualcun altro. Non potevo uscire di casa per andare a una cena con i colleghi ed era diventata una specie di schiavitù, mentre all’inizio mi consentiva una certa libertà. Non so se al Festival di Sanremo mi avrebbero preso a volto coperto ma credo nella regola dell’attrazione: quando l’ho tolta è stato al momento giusto, anche se non rinnego nulla».

Come si vede oggi?
«Come un umo con dei valori, figlio del suo passato ma diverso e molto cambiato».

Tornerebbe sul palco dell’Ariston?
«Tornerei in qualunque posto d’Italia fosse, ci andrei anche a piedi. Sarebbe un cerchio che si chiude e potrei godermela. Forse due anni dopo il 2020 a questa domanda avrei risposto diversamente, oggi sono pronto, maturo e direi: “Quando andiamo?”».

Cos’altro l’ha aiutata a crescere?
«La natura, perché Margherita è toscana e il mio produttore si è trasferito a Sutri».

Un’altra passione?
«Le serie tv, da Breaking Bad a Prison Break fino a The O.C., non mi dispiacerebbe fare da guest star come Lady Gaga in Mercoledì».

Dalla voce sembra al settimo cielo in ogni campo.
«Perché è così: mi sposterò di casa vicino al circolo sportivo a Milano, da 2-3 mesi sono tornato alla musica e il matrimonio è un passo che non mi sarei mai aspettato, né una convivenza lunga, forse per via delle relazioni passate, invece ora vivo serenamente».

La proposta l’ha fatta o l’ha ricevuta?
«L’ho voluta fortemente, ho preso l’anello sei mesi prima. Ho capito che è facile fare una manifestazione in grande ma Margherita è l’opposto di me, non vuole apparire, le piacciono le cose semplici, così ho chiesto la mano prima a suo padre che si è commosso».

Lei se l’aspettava?
«Ho aspettato il posto perfetto, a Cortona, portandola al ristorante che lei una volta aveva scelto per noi. Ma la piazza era piena di gente così ho cercato uno scorcio ideale, con una scalinata, durante una passeggiata. Ho iniziato a piangere e non riuscivo a parlare, così ho tirato fuori l’anello che nascondevo in tasca e lei ha pianto di rimando, senza rispondere. Siccome, come dico in una canzone, “il silenzio fa chiasso”, le ho chiesto di togliermi da quell’incertezza. Lei ha detto sì ma poi ha aggiunto: “Storto ti ho presto e storto ti tengo”».

In che senso?
«Avevo aperto la scatolina dell’anello dalla parte sbagliata e lei vedeva solo il riflesso della luce».

Cosa si aspetta per il futuro?
«Mi vedo felice con la mia famiglia, con un altro cane dopo Brando, un lagotto romagnolo a cui lei ha dato il nome di un ipotetico primo figlio (che verrà con calma, un passo alla volta, ragionato). Mi auguro un futuro con tanta, tanta musica, forse un altro centro sportivo, perché lavorare mi fa bene psicologicamente. E ovviamente che il giorno del matrimonio sia indimenticabile».