È presente un pò ovunque: nelle barrette proteiche, nelle gomme da masticare, nelle bevande “zero zucchero” e perfino nei dolci per diabetici. L’eritritolo, dolcificante molto usato e considerato finora sicuro, è finito di recente al centro dell’attenzione per via di uno studio che solleva dubbi sul suo reale impatto sulla salute, soprattutto su quella del cuore e del cervello.

Secondo una recente ricerca dell’Università del Colorado, l’eritritolo potrebbe danneggiare una delle principali barriere protettive del nostro organismo: la barriera emato-encefalica. Un “filtro” molto selettivo che protegge il cervello, lasciando passare solo le sostanze utili e bloccando quelle potenzialmente dannose, tra cui virus, batteri, ecc. Danni a questa preziosa barriera possono aumentare il rischio coaguli di sangue, che rappresentano una delle principali cause di ictus e infarto. I risultati, pubblicati sul Journal of Applied Physiology aggiungono nuovi, inquietanti dettagli a precedenti studi osservazionali che avevano collegato il consumo di eritritolo a un aumento dei tassi di infarto e ictus.

Cos’è l’eritritolo e in quali alimenti si trova

L’eritritolo è un tipo di dolcificante che appartiene alla famiglia dei polialcoli (o alcoli di zucchero). Si trova in natura in piccole quantità in alcuni frutti come pere, uva, meloni, ma anche in funghi e alimenti fermentati. Tuttavia, quello che consumiamo normalmente è prodotto a livello industriale, fermentando zuccheri vegetali (come l’amido di mais). È molto usato perché ha circa il 70-80 per cento del potere dolcificante dello zucchero, ma con zero calorie, e non influisce sui livelli di zucchero nel sangue, motivo per cui è apprezzato da chi segue diete chetogeniche o a basso indice glicemico. Si trova spesso in alimenti e bevande “senza zucchero”, snack “low carb”, chewing gum, dolci per diabetici, gelati light e tanti altri prodotti “fit”.

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Nel nuovo studio, i ricercatori hanno esposto in laboratorio cellule della barriera emato-encefalica a quantità di eritritolo simili a quelle che si registrano nel sangue dopo aver bevuto una bevanda dolcificata con questo composto. Il risultato? Le cellule hanno mostrato segni di stress ossidativo, ovvero un accumulo di molecole dannose (radicali liberi) che ne ha compromesso il funzionamento, e in alcuni casi le ha persino distrutte.

Non solo. I ricercatori hanno osservato che l’eritritolo può interferire con la normale funzione dei vasi sanguigni, ostacolando la loro capacità di dilatarsi o restringersi a seconda delle esigenze dell’organismo. Questo è particolarmente pericoloso per il cervello, che ha bisogno di un afflusso costante di sangue e ossigeno. Uno squilibrio di questo tipo può aumentare il rischio di ictus ischemico, causato dalla formazione di coaguli nei vasi cerebrali. E non finisce qui: secondo lo studio, l’eritritolo può anche impedire al corpo di “sciogliere” in modo naturale i coaguli di sangue, bloccando l’azione di una proteina chiamata “attivatore tissutale del plasminogeno”, che serve proprio a evitare che piccoli coaguli si trasformino in gravi complicazioni.

Articolo: Questo comune dolcificante aumenta il rischio di infarto e ictusCosa dicono gli studi precedenti

I risultati ottenuti in laboratorio sembrano andare nella stessa direzione di altri studi condotti su esseri umani. Una ricerca pubblicata nel 2023 su Nature Medicine ha osservato che le persone con alti livelli di eritritolo nel sangue avevano un rischio quasi doppio di infarto o ictus rispetto a chi ne consumava poco o nulla. È importante però fare una precisazione: gli esperimenti più recenti sono stati condotti su cellule isolate e non direttamente sul corpo umano. Serviranno quindi ulteriori studi per capire se gli stessi effetti si verificano anche nel nostro organismo, e in che misura.

Dolcificante “naturale” non sempre vuol dire “sano”

L’eritritolo è spesso percepito come una scelta “naturale” e sicura, anche perché – a differenza di dolcificanti artificiali come aspartame o sucralosio – è un composto presente in natura e prodotto anche dal nostro corpo in piccole quantità. Proprio per questo è stato approvato come sicuro da autorità come l’EFSA (in Europa) e la FDA (negli Stati Uniti), e non è stato incluso tra i dolcificanti sconsigliati dall’OMS. Tuttavia, il nuovo studio ci ricorda che naturale non è sinonimo di privo di rischi. Anche un dolcificante apparentemente innocuo come l’eritritolo, se consumato con frequenza e in grandi quantità, potrebbe avere effetti negativi nel lungo periodo, soprattutto per chi ha già problemi cardiovascolari.

Le raccomandazioni degli esperti

Lo studio non è un invito al panico, ma a riflettere con maggiore consapevolezza. L’eritritolo può essere utile in determinati contesti – ad esempio per chi deve controllare il peso o i livelli di zucchero nel sangue – ma non va considerato completamente innocuo. In attesa di ricerche più approfondite, la strategia più sicura resta quella di ridurre sia lo zucchero che i dolcificanti, e di puntare su un’alimentazione varia, basata su cibi freschi e poco lavorati. In fondo, quando si parla di salute e alimentazione, l’equilibrio è sempre la scelta migliore.