di
Giuliano Duchessa
A Singapore debutta il sistema di raffreddamento imposto dalla Fia, ma alcuni piloti sono scettici
Singapore è la prima gara con le nuove norme sui rischi legati al calore elevato, con l’installazione dei sistemi di raffreddamento per i piloti.
Nel 2023 la corsa ultra-calda del Qatar aveva creato alcuni problemi di salute ai piloti, la commissione tecnica della F1 ha successivamente aperto a quest’opzione.
La Fia ha dichiarato il weekend «Heat Hazard», il che obbliga i team a dotarsi per tempo dell’impianto di refrigerazione. L’installazione richiede un certo tempo per via del circuito di raffreddamento da innestare, questo non può essere deciso all’ultimo momento, motivo per cui ogni auto è già dotata della soluzione, sia che poi la utilizzi effettivamente o meno.
Non c’è ancora una dotazione standard sulle attuali monoposto ma è open source, ogni squadra l’ha progettato in casa per allocarlo dove possibile, McLaren per esempio ha la scatola sull’avantreno ed è visibile col muso smontato. Altri lo hanno collocato su un lato del telaio nella zona intorno all’abitacolo. Si tratta di un semplice serbatoio che raffredda una serie di tubicini, con una pompa che invia il fluido al gilet del pilota. Una scatola che ospita i componenti miniaturizzati tra i quali un mini compressore incaricato di mantenere fresco il liquido che arriva alla maglietta ignifuga da indossare sotto la tuta. Su quest’ultima sono integrati oltre 40 metri di tubicini che avvolgono il corpo del pilota, in cui scorre il liquido refrigerato che consente di mantenere bassa la temperatura corporea mentre dentro l’abitacolo aumenta.
Ogni squadra è obbligata a installare all’interno dell’auto tutti i componenti per un totale di 2 kg necessari per raffreddare la miscela di aria, l’acqua o una soluzione di cloruro di sodio, cloruro di potassio o glicole propilenico che circola all’interno di speciali gilet refrigeranti. Tuttavia, i piloti non avranno l’obbligo ma sarà una scelta personale indossarli. In caso di mancato utilizzo verrà applicata una zavorra extra di mezzo chilo.
Chiaramente la refrigerazione ha bisogno anche di essere alimentata come un qualunque mini-frigo, ma l’energia non sarà sottratta al recupero in frenata dall’MGU-K o in rigenerazione dell’MGU-H, bensì sarà installato un pacco batterie dal peso extra, da qui l’aumento di peso minimo in gara di 5 kg, con un funzionamento del sistema di refrigerazione che potrà raggiungere senza problemi i 90′ di operatività.
I piloti? Prevalgono i dubbi. Max Verstappen è critico: «Non ho usato il gilè, e non intendo farlo perché non mi piace. Se parliamo davero di sicurezza, tante altre cose sarebbero da migliorare. Non mi piacciono i tubicini che scorrono vicino alle cinture di sicurezza». Hamilton: «Dovrebbe spettare a noi decidere se usarlo o meno». Secondo Carlos Sainz il sistema dà vantaggi ma «capisco quelli che non si trovano comodi e preferiscono non usarlo».
5 ottobre 2025 ( modifica il 5 ottobre 2025 | 07:17)
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