Nel racconto, invece, del giornalista Saverio Tommasi le condizioni “difficili” vissute nel carcere dagli italiani. “Hanno tolto le medicine a tutti, a persone cardiopatiche, ad asmatici e a un signore di 86 anni al quale è stata tolta la bomboletta per l’asma. Si è sentito male, così come le altre persone. E nonostante le richieste, sbattendo forte sulle celle, un dottore non è mai stato mai mandato”. Tommasi ha proseguito spiegando che “l’acqua era quella del rubinetto del bagno, calda e con un sapore rancido. Il cibo era scarso. Hanno sequestrato i telefoni e tutto il mio lavoro: per fortuna avevamo salvato tutto su hard disk e inviato già tutto in redazione, immaginando la situazione non proprio felice”. Il giornalista ha quindi ricordato che “a me avevano strappato letteralmente le fedi: ho dovuto litigare con il giudice e solo grazie a questo mi sono state ridate quando sono arrivato ad Istanbul con l’aereo. Gli aiuti, immagino, saranno tutti affondati assieme alle barche. Greta Thumberg? L’abbiamo vista dentro e anche al porto: aveva le braccia legate e con una bandiera israeliana vicina, a presa in giro, come le violenze verbali e psicologiche che mettevano in atto sempre, a ridicolizzare, svilire, farsi una risata in momenti in cui non c’era nulla da ridere”, ha concluso.