José Antonio Rueda è il nuovo campione del mondo della classe più leggera. Il pilota spagnolo, infatti, si è aggiudicato un rocambolesco Gran Premio di Indonesia, diciottesimo appuntamento del Mondiale di Moto3 2025, sfruttando nel migliore dei modi il match point per il titolo che aveva a disposizione. Sul tracciato di Mandalika, caratterizzato da temperature torride (30° per quanto riguarda l’atmosfera e addirittura 59 sull’asfalto) anche la gara è stata rovente con cadute, contatti ben sopra le righe e penalità assortite. Da questo scenario è emerso il miglior pilota della stagione: José Antonio Rueda che centra il nono successo stagionale, il decimo in assoluto e mette le mani sul suo primo alloro iridato quando deve compiere ancora 20 anni (lo farà il 29 ottobre prossimo).
Dopo gli incidenti delle ultime tornate arrivano penalità a pioggia che estromettono Maximo Quiles e Adrian Fernandez dal podio. José Antonio Rueda (Red Bull KTM Ajo) vince quindi la gara precedendo Luca Lunetta (Honda SIC58) e Guido Pini (KTM IntactGP). Quarta posizione per lo spagnolo Maximo Quiles (CFMoto Aspar) a 3.681, mentre è quinto Jacob Roulstone (Red Bull KTM Tech3) a 4.218. Sesta posizione per lo spagnolo Angel Piqueras (Honda Leopard) a 5.556, davanti al connazionale Adrian Fernandez (Honda Leopard) a 6.170. Ottavo il giapponese Ryusei Yamanaka (KTM MT) a 15.714, nono Stefano Nepa (Honda SIC58) a 15.913 mentre completa la top10 l’australiano Joel Kelso (KTM MTA) a 20.775. Chiude 11° Dennis Foggia (CFMoto Aspar) a 21.236, quindi 18° Riccardo Rossi (Honda Snipers) a 33.539.
Dopo la tappa di Mandalika la classifica generale vede José Antonio Rueda nuovo campione del mondo con 340 punti contro i 231 di Angel Piqueras, quindi terzo Maximo Quiles a 217.
LA GARA
Allo spegnimento dei semafori lo scatto migliore porta la firma di Kelso che sale in vetta davanti a Munoz, Quiles e Fernandez, mentre Rueda viene inghiottito nella pancia del gruppo e, dopo poche curve, si ritrova addirittura 14° in mezzo ai rischi. I primi giri sono emozionanti, con sorpassi ad ogni curva, contatti e situazioni da vera e propria “essenza della Moto3”.
Fernandez prende il comando delle operazioni nel corso del terzo giro con Quiles, Kelso e Almansa in scia. Rueda, metro dopo metro, dà il via alla sua rimonta e si trova in decima posizione, davanti ai nostri Lunetta, Pini e Nepa. La prima notizia della gara arriva già al quinto giro con Kelso che finisce al tappeto e saluta il gruppo. Come tradizione la classe più leggera si trasforma in una battaglia di gruppo. Quiles sale al comando inseguito da Fernandez e Munoz, mentre Rueda, a suon di giri veloci, si porta al sesto posto già nel corso dell’ottava tornata.
Passata la metà gara la situazione cambia. Fernandez si mette al comando e inizia a scremare il gruppo. Tengono il suo passo solo Rueda, Quiles, Carpe, Munoz, Furusato e Almansa, con il secondo troncone comandato da Lunetta e Piqueras a 1.5. Passano una manicata di giri e arriva il secondo scossone della gara: Almansa sbaglia l’ingresso nel tornantino finale e stende Furusato e Carpe, eliminando tutti e 3.
Si arriva al rush finale. Rueda, Fernandez, Quiles e Munoz scappano allungando su Lunetta e Pini, mentre Piqueras sbaglia e scivola in ottava posizione. A 3 giri dal termine succede di tutto. Fernandez non ci sta a farsi superare da Munoz, lo chiude e lo stende in malo modo. Davanti rimangono quindi Rueda, Fernandez e Quiles ma, a due giri dalla fine arriva la bandiera rossa che chiude tutto. Lo spagnolo vince ed è campione del mondo.