di
Thomas Bendinelli
Aumentano i volumi, in aumento anche la disponibilità di titoli digitali
Quanto è alta una pila di 2,4 milioni di libri? Il numero impressiona eppur è questa la quantità di libri, 2.420.408, che è stata richiesta nel 2024 alla RBBC, la rete di biblioteche della provincia di Brescia e del cremonese.
In crescita costante, si è colmato il buco che si era creato nel periodo Covid e che aveva fatto crollare i prestiti. La rete bibliotecaria è una bella invenzione, collega le piccole biblioteche sperdute a quelle più consistenti. Da un comune dell’alta Val Camonica, per dire, si può chiedere in prestito un libro che ha solo un’altra piccola biblioteca della bassa o magari della città. Il libro viene richiesto, portato in Val Camonica e l’utente se lo ritrova nella sua biblioteca di riferimento (con tanto di messaggio in posta che il prestito è arrivato).
Si chiama prestito interbibliotecario, è un servizio sempre più apprezzato (negli ultimi due anni si è passati da 600 mila a altre 727 mila libri prestati in questo modo, oltre il 30% del totale).
«Stiamo parlando di una rete di servizi coordinata dalla Provincia di Brescia che copre in modo capillare tutto il territorio bresciano, superando le differenze tra i territori e assicurando anche al più piccolo comune bresciano un’offerta culturale ricca, curata e aggiornata – afferma con un legittimo orgoglio Simona Zambelli, direttore del settore Cultura e Sociale della Provincia di Brescia -. Grazie a questa infrastruttura le biblioteche locali, che siano quelle di quartiere del capoluogo o quelle dei paesini delle valli e della Bassa, hanno una base su cui sviluppare i loro progetti e il loro rapporto con i cittadini».
La rete è cresciuta negli anni ed è diventata un punto di riferimento sia a livello regionale che a livello nazionale, sia per i risultati raggiunti che per le politiche di sviluppo e innovazione che a livello bresciano si è stati in grado di proporre e introdurre nel tempo.
La Provincia, in questo, svolge un ruolo fondamentale. Non è visibile ma lavora dietro le quinte. Senza le sue infrastrutture (programma di gestione, coordinamento, catalogazione centralizzata, buona parte dei costi della logistica, etc.) di biblioteche aperte ne rimarrebbero ben poche, soprattutto nelle aree più deboli e nei Comuni di minori dimensioni. Il patrimonio complessivo della rete ha superato i 6 milioni di titoli (erano 5,7 milioni nel 2022), numeri significativi.
A questo si aggiunge il servizio di biblioteca digitale MLOL, composto da 60mila ebook, 5mila audiolibri, 8 mila periodici a disposizione, quotidiani da consultare e leggere ogni giorno.
«La Provincia di Brescia svolge un ruolo fondamentale, seppur spesso invisibile, per garantire ai cittadini un servizio di pubblica lettura di qualità – sottolinea Nini Ferrara, consigliera provinciale delegata alla rete bibliotecaria provinciale –. Non si tratta solo di garantire libri o spazi: si tratta di offrire cultura come diritto, in modo equo e continuativo».
Un problema, in tempi di razionalizzazioni, riguarda le nuove acquisizioni necessarie anno dopo anno. Nel 2022 le nuove acquisizioni sono state poco meno di 200 mila, di cui 116 mila per acquisti legati a risorse statali di sostegno al mondo del libro (la cosiddetta legge Franceschini, dall’allora ministro della Cultura), cifre che però anno dopo anno sono diminuite e che adesso si sono esaurite (adesso c’è un nuovo piano, che a breve dovrebbe far ripartire e ridare un po’ di risorse alle biblioteche).
In questo contesto un discorso a parte merita il sistema bibliotecario urbano che fa capo al Comune di Brescia e che rappresenta per numeri e risorse il nodo centrale della rete provinciale. Il patrimonio complessivo del sistema urbano ha raggiunto infatti 780 mila titoli. Il cuore è ovviamente la Queriniana, oggetto in tempi di recenti di un intervento di restauro conservativo e di adeguamento funzionale avviato un anno fa e tornata proprio in questi giorni alla piena fruizione delle sale (nei mesi scorsi c’era stata un po’ di rotazione). Il patrimonio della Queriniana è di circa 600 mila volumi a stampa, tra antichi e moderni (52 mila circa costituiscono il fondo antico) e oltre 10 mila manoscritti tra codici, documenti sciolti e materiali epistolari.
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5 ottobre 2025
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