Il libro nasce dall’occasione dell’omonima mostra realizzata dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche negli spazi espositivi di palazzo Bomben (25 ottobre-21 dicembre 2025), curata, con la collaborazione di molti studiosi, artisti, istituzioni, da Massimo Rossi e Gianbattista Rigoni Stern, i cui due testi aprono questo libro e introducono il “racconto” di Mario Rigoni Stern. In un suo scritto del 1976, circolato allora in poche copie e qui riproposto, Rigoni Stern riflette sull’uso del sostantivo “ecologia”, allora da poco introdotto nella letteratura scientifica, divulgato dal movimento ambientalista ed entrato nell’uso comune, ma immediatamente reso logoro, da interpretazioni e usi inconsapevoli: Ecologia non è una moda invita a riscoprire il vero senso della parola nel significare le relazioni tra gli organismi viventi e il loro ambiente «perché la natura ha un limite, e quando anche la natura sarà consumata scomparirà la vita; l’aria, l’acqua, la terra, non sono risorse illimitate. E allora, finché siamo in tempo, comportiamoci con un po’ di saggezza e non da stolti».
Uno sguardo dall’alto è invece una sorta di geonarrazione sul paesaggio veneto osservato dall’alto: «Ogni tanto vado a rivedere una bella fotografia ripresa da novecentodieci chilometri sopra la nostra testa dal satellite Landsat e la osservo nel silenzio della mia stanza»; una lezione di geografia umana fatta attraverso un’analisi dettagliata e profondamente sentita da parte di chi ha fatto della sua “piccola patria” (l’Altipiano, il Veneto) un luogo universale.
I testi dialogano con alcuni frammenti di libri d’artista, incisioni e acquerelli di autori in vario modo legati alla scrittura e alla vita di Mario Rigoni Stern, in particolare Guerrino Bonaldo, Aldo De Vidal e Pino Guzzonato.