Le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi da Alessio “Uccio” Salucci su quanto avvenuto nel box Ducati nel test di Misano hanno sollevato un polverone che non vuole proprio saperne di placarsi. Il team director della Pertamina Enduro VR46 aveva infatti spiegato che la sua squadra aveva prestato alla squadra ufficiale una delle GP24 di Franco Morbidelli per permettere a Pecco Bagnaia di farci qualche giro e provare a ritrovare il feeling giusto.

“Ducati ci ha chiesto aiuto e lunedì, a Misano, Pecco ha provato la moto di Franco. Ma poi la moto è tornata nel nostro garage e non so quale abbia guidato da allora”, aveva detto Uccio al feed televisivo di MotoGP.com.

Una dichiarazione che non era stata troppo gradita all’interno del box Rosso, che nei giorni precedenti aveva dribblato in tutti i modi le domande sul ritorno alla competitività di Bagnaia, avvenuto subito dopo questo test. A Motegi, infatti, è sembrato di vedere di nuovo il Bagnaia capace di vincere 11 gare nel 2024, con il piemontese che ha firmato la pole position, vinto la Sprint ed anche la gara della domenica.

“Se lo dice Uccio… Noi abbiamo la possibilità di fare parecchi cambiamenti sulla moto, per cui usare parti già usate è normale. Sono rimasto molto sorpreso della dichiarazione di Uccio”, ha replicato il team manager Davide Tardozzi ai microfoni di DAZN.

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Francesco Bagnaia, Ducati Team

Foto di: Sonny Tumbelaka / AFP via Getty Images

La chiave di questo ritorno alla competitività sarebbe stato effettivamente un passo indietro verso la GP24, con il ritorno della forcella, del forcellone e dell’abbassatore della scorso anno sulla sua GP25. Per come si era mostrato in grande spolvero in Giappone, tutti si aspettavano di rivedere un Bagnaia in evidenza anche a Mandalika, ma la realtà però è stata molto diversa.

In Indonesia il ducatista è tornato ad accusare tutti i problemi che lo avevano tormentato fino a Misano e dopo la Sprint, chiusa 14° ed ultimo, con oltre 30″ di ritardo dal vincitore Marco Bezzecchi, Pecco ha parlato di una moto “teoricamente” uguale a quella del Giappone. Dichiarazione che ha fatto alzare le antenne e che ha anche portato qualcuno ad ipotizzare che sotto alla carena della sua Desmosedici GP ci potesse essere anche il motore della GP24 a Motegi. Cosa che chiaramente sarebbe stata una violazione del regolamento, visto il congelamento dei propulsori per chi è nella prima classe delle concessioni come la Ducati.

Ipotesi che infatti è stata smentita piuttosto seccamente da Tardozzi ai microfoni di Sky Sport MotoGP: “Il motore della GP24 ed il motore della GP25 hanno due omologazioni diverse. Se noi avessimo corso con il motore della GP24 saremmo andati fuori dal regolamento, cosa che la Ducati non fa. Per cui il motore che Pecco aveva in Giappone era quello della GP25”, ha detto Tardozzi.

“Poi ovviamente ci sono i commissari, ma noi non è che possiamo permetterci di usare il motore della GP24. Vi ringrazio della domanda perché è bene chiarirle queste cose: il motore della GP24 e quello della GP25 hanno due omologazioni diverse. Poi la differenza, è poca, minima, tanta, questo lo sappiamo noi. Però le omologazioni sono diverse, quindi noi non possiamo correre con il motore della GP24”, ha aggiunto.

Leggi anche:

Vogliamo la vostra opinione!

Cosa vorresti vedere su Motorsport.com?

Partecipate al nostro sondaggio di 5 minuti.

– Il team di Motorsport.com