Mancano due mesi al termine del campionato mondiale 2025, nove settimane in cui il calendario prevede sei Gran Premi (e tre gare sprint) di cui la Ferrari farebbe volentieri a meno. La prospettiva non è delle migliori, la Scuderia esce da Singapore quarta forza (“questa volta senza dubbi”, parole di Charles Leclerc), cinque sono invece i Gran Premi da cui manca il podio. La Mercedes, seconda nel mondiale Costruttori, è salita a +25 punti, mentre la Red Bull si è fatta sotto a -10. Ma più che i numeri a preoccupare i sostenitori della Scuderia è il trend negativo.

Le squadre sono da tempo a pieno ritmo sui progetti 2026, nelle ultime sei tappe della stagione i valori tecnici resteranno quelli visti nelle ultime gare, al netto dell’adattabilità alle tipologie di circuiti e condizioni. Difficile oggi immaginare una Ferrari che possa cavare qualcosa di positivo da questo finale di stagione, al netto di clamorose sorprese per Leclerc e Hamilton sarà un lento trascinarsi forzato verso la bandiera a scacchi di Abu Dhabi. Dalle parole di Frederic Vasseur emerge uno scenario nel quale problemi specifici del weekend finiscono per condizionare negativamente il rendimento delle monoposto. Nel caso di Marina Bay, le anomalie che hanno frenato Leclerc e Hamilton sono state legate al surriscaldamento dell’impianto frenante.

Frederic Vasseur, Ferrari

Frederic Vasseur, Ferrari

Foto di: James Sutton / Formula 1 / Formula Motorsport Ltd via Getty Images

“L’aspetto più frustrante è che sia a Baku che a Singapore l’inizio del weekend è stato promettente, il ritmo c’era – ha commentato Frederic Vasseur – questo fine settimana in gara, abbiamo avuto problemi di raffreddamento fin dall’inizio, anche se, quando eravamo in aria pulita, il ritmo era discreto. Chiaramente, nelle ultime gare siamo stati un passo indietro rispetto ai nostri rivali, dobbiamo migliorare sia il potenziale della vettura sia l’esecuzione complessiva del weekend, per assicurarci di ottenere il massimo dalla macchina e dai piloti, perché risultati come quello di oggi sono certamente frustranti. A partire da Austin, dobbiamo tornare in condizione di avere un buon ritmo per tutto il weekend”.

Nei diciotto weekend di gara fin qui disputati c’è stata una notevole varietà di tipologie di piste, si è corso sull’asciutto e sul bagnato, in condizioni di caldo e basse temperature. Il problema di surriscaldamento dei freni emerso a Singapore ha realmente condizionato le performance di Hamilton e Leclerc, ma ormai il campionario delle eccezioni è così ricco da essere diventato ordinario.

Charles Leclerc, Ferrari

Charles Leclerc, Ferrari

Foto di: Glenn Dunbar / LAT Images via Getty Images

Manca sempre qualcosa per ottenere ciò che in realtà la Ferrari non hai ottenuto in diciotto gare, da qui il sospetto che non ci sarà nulla di nuovo nelle prossime sei, potrebbe magari arrivare un ritorno sul podio, ma anche quello che ad inizio stagione sembrava il minimo sindacale, oggi è diventato un obiettivo tutt’altro che semplice da raggiungere.

Il volto della Ferrari è quello di Leclerc. La sua permanenza a Maranello è decisamente più lunga di quella di Vasseur e Hamilton, l’aria che respira è malauguratamente familiare e le scorte da cui attingere un sorriso di circostanza si sono esaurite nel corso degli anni. “La Mercedes ha fatto uno step importante – ha commentato con rassegnazione – mentre Red Bull e McLaren sono sempre lì da inizio anno. La strategia era buona, ma non è certo quello che può cambiare le cose. Il piazzamento odierno è quello che valevamo”.

Lewis Hamilton, Ferrari

Lewis Hamilton, Ferrari

Foto di: Mark Sutton / Formula 1 via Getty Images

Hamilton si è almeno tolto la soddisfazione di un terzo di gara a ritmi elevati, grazie alla decisione (corretta) di fare un secondo pitstop per montare un set di soft. Lewis ha recuperato oltre venti secondi su Leclerc, poi mentre puntava Antonelli per la quinta posizione i freni lo hanno tradito. “Le gomme soft ci hanno dato un ottimo passo per andare all’attacco e mi hanno permesso di ridurre un ampio distacco dalle vetture davanti, ma purtroppo un problema ai freni ci è costato un sorpasso e la possibilità di marcare più punti”.

Hamilton ha poi dovuto cedere la settima posizione finale a Fernando Alonso per track-limit, ma poco cambia nell’economia del suo weekend. I problemi, sia per Lewis che per la Ferrari, sono altri.

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