Autostrade Alto Adriatico è pronta a partire con il progetto di un mega parco fotovoltaico da 79 ettari esteso lungo l’autostrada A4, tra Venezia e Trieste: un “green corridor” da sviluppare in corrispondenza di svincoli, reliquati, rilevati esposti e pensiline.

L’insieme delle opere fa parte del piano finanziario aziendale per un investimento di 7,7 milioni di euro: considerato il beneficio (1,5 mln l’anno, più il risparmio negli sfalci), l’azienda rientrerebbe nei costi in meno di 5 anni. L’avvio del progetto esecutivo è previsto nel primo trimestre 2026 e poi, una volta ottenuta l’autorizzazione del ministero delle infrastrutture, il primo cantiere potrebbe iniziare nei primi mesi del 2027. Nel frattempo, già dal 2024 l’azienda ha lavorato allo studio di fattibilità, mappando le superfici disponibili e le aree adiacenti alla rete autostradale entro i 300 metri.

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È stato calcolato che l’85% delle aree che saranno adibite a fotovoltaico (67,4 ettari) potrà essere utilizzato da cittadini, aziende ed enti locali attraverso la costituzione di comunità energetiche rinnovabili, con benefici per il territorio quantificati in 1,3 milioni l’anno. In questo ambito sarà interessato il Gse (Gestore dei servizi energetici), la società del ministero dell’economia con l’incarico di sviluppare fonti rinnovabili. Con il restante 15% (11,6 ettari), Autostrade Alto Adriatico riuscirà a soddisfare il fabbisogno energetico di tutta la propria autostrada, diminuendo del 68% gli attuali costi e abbattendo 2.500 tonnellate annue di anidride carbonica.

Risparmi e vantaggi per l’ambiente

Gli impianti, specifica la società, potrebbero essere cantierabili in 15 mesi, mentre i tempi per quelli al servizio delle comunità energetiche sono più lunghi (21 mesi) perché prevedono autorizzazioni più complesse. Per Zorro Grattoni, responsabile del progetto, «la realizzazione di questi impianti, oltre ai benefici ambientali, assicurerebbe, grazie ai risparmi, maggiore liquidità alla Concessionaria, con la possibilità di liberare risorse per investimenti in manutenzioni e sicurezza». Allo stesso tempo, «mettendo a disposizione aree prative non diversamente impiegabili, l’iniziativa limiterebbe lo sfruttamento di aree agricole». Oltretutto, con la realizzazione della terza corsia dell’A4, c’è la possibilità in futuro di arrivare a 108 ettari di superfici da adibire a fotovoltaico.