Christian Scaroni si deve accontentare della medaglia di legno agli Europei di Drôme-Ardèche 2025. Il capitano degli azzurri si è fatto trovare pronto quando è esplosa la corsa, riuscendo a posizionarsi in un quartetto all’inseguimento di Tadej Pogacar, che ha allungato sull’ultima scalata di Saint Romain de Lerps, la salita lunga che caratterizzava il circuito lungo della prova in linea degli uomini élite. Il corridore bresciano si è dunque trovato con Juan Ayuso, Remco Evenepoel e Paul Seixas, con un distacco che sulla carta poteva essere chiuso, ma come il giovane francese, ha scelto di non collaborare, ritenendo la corsa perduta e pensando alla possibile medaglia.

“Nella terza salita lunga Pogacar ha attaccato, io ho provato a seguire gli altri, come Remco e Ayuso – ci racconta dopo l’arrivo – Nei giri corti Remco è partito da solo, sappiamo che è un corridore straordinario, quindi son rimasto con Ayuso e Seixas. Nell’ultima salita le gambe erano morte ed é arrivata la quarta posizione, mi dispiace per i compagni e la nazionale che ha fatto grandi sacrifici per noi. Ho dato tutto per salire sul podio, ma non è stato abbastanza“.

A seguito anche delle polemiche dello spagnolo, che già in gara si è visto provare più volte a parlare con Scaroni e Seixas, il 27enne lombardo spiega dal suo punto di vista le scelte prese: “Personalmente non ho mai pensato a Pogacar che era davanti – ammette ai nostri microfoni dopo il traguardo – Guardavo dietro e pensavo alla situazione dietro di noi. Sappiamo che quando Tadej attacca e ti prende venti secondi è difficile andarlo a prendere, quindi mi sono gestito fino all’ultimo giro. Ho fatto del mio meglio per agguantare il podio. Davanti c’erano i due migliori al mondo, quindi abbiamo preso il migliori risultato possibile”.

Niente medaglia dunque, ma resta la soddisfazione che il grande lavoro si è concretizzato in una prova da protagonista: “Sono forse sorpreso dal risultato, ma sapevo di arrivare con la forma migliore di sempre. Era da tre mesi che pensavo a questa corsa, quindi sono venuto qui in ottima forma e ho dato tutto. Per questo sono felice del risultato, ho ottenuto il massimo”.

L’obiettivo ora è provare a sfruttare al meglio la gamba anche nei prossimi appuntamenti, che saranno tutti in Italia, ovvero Gran Piemonte, Il Lombardia, Giro del Veneto e Veneto Classic. “Dobbiamo vedere bene il percorso, e forse le salite in Lombardia sono troppo dure per me – ammette –  Ma cercherò comunque di fare del mio meglio per ottenere il mio risultato migliore”.