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Barberino di Mugello diventa, almeno per una sera, centro nevralgico del dibattito sulla sanità pubblica in Toscana. Lunedì 6 ottobre, al Circolo Arci “Bruno Baldini”, si è svolta l’iniziativa intitolata “Sanità e integrazione sociosanitaria: la sfida per i territori”, organizzata dalla capolista del Partito Democratico nel collegio Firenze 2, Serena Spinelli, in vista delle elezioni regionali del 12 e 13 ottobre.

L’evento ha visto la partecipazione di nomi di primo piano nel panorama politico e sindacale italiano: Roberto Speranza, deputato del Pd ed ex ministro della Salute, Rossano Rossi, segretario generale della Cgil Toscana, e la sindaca di Barberino Sara Di Maio. Presente anche Serena Romagnoli, segretaria del Pd locale. A moderare il dibattito è stato Daniele Donnini.

Un’occasione per discutere di futuro, prossimità e diritti

Il confronto si è concentrato sulle sfide attuali del sistema sanitario toscano, a partire dalla necessità di rafforzare l’assistenza territoriale. Il punto di partenza comune è stato il riconoscimento del valore del modello sanitario pubblico e universale, ma anche la consapevolezza che, senza interventi strutturali, questo sistema rischia di non reggere l’urto delle trasformazioni demografiche e sociali in atto.

Serena Spinelli, promotrice dell’iniziativa, ha ribadito l’importanza di mantenere alta l’attenzione su un tema che riguarda tutti da vicino:

“Rafforzare i servizi sul territorio e garantire maggiore sostegno alle persone più fragili deve essere una priorità. Vogliamo una sanità che torni ad essere davvero vicina ai cittadini”.

Il confronto ha toccato anche il tema dell’integrazione sociosanitaria, cioè la necessità di costruire percorsi di cura che tengano insieme l’assistenza sanitaria con quella sociale. Un’esigenza sempre più forte, soprattutto nei piccoli centri e nelle aree interne, dove i servizi sono spesso frammentati e difficili da raggiungere.

La voce della Cgil: più risorse, più personale

Molto chiaro il messaggio lanciato da Rossano Rossi della Cgil Toscana, che ha puntato il dito contro il sottofinanziamento del sistema sanitario e la carenza di personale. Secondo Rossi, il rischio è che la sanità pubblica venga progressivamente sostituita da un sistema privato, accessibile solo a chi può permetterselo.

“Il diritto alla salute è garantito dalla Costituzione, ma senza investimenti concreti resta solo sulla carta. Servono nuove assunzioni, strutture rinnovate e una visione a lungo termine”, ha sottolineato il segretario della Cgil.

Speranza: difendere il modello pubblico, ma riformarlo

Particolarmente atteso l’intervento di Roberto Speranza, ex ministro della Salute durante una delle fasi più critiche della pandemia da Covid-19. Speranza ha difeso con decisione il modello universalistico del Servizio Sanitario Nazionale, ma ha anche ammesso la necessità di un cambiamento profondo.

“Abbiamo imparato che la prossimità è fondamentale. Non possiamo più permetterci di avere territori scoperti o servizi che funzionano solo nei grandi centri urbani. La sfida è portare la sanità dentro le comunità”.

Speranza ha insistito sull’importanza della medicina territoriale, dei medici di base, delle case della comunità e della telemedicina come strumenti per riorganizzare un sistema che, se ben gestito, può continuare ad essere un punto di riferimento europeo.

Barberino come laboratorio politico

Sara Di Maio, sindaca di Barberino, ha portato la voce del territorio, sottolineando le difficoltà quotidiane che i cittadini incontrano nel rapporto con i servizi sanitari. Ha però anche evidenziato il potenziale che i comuni possono avere nel diventare luoghi di sperimentazione di nuovi modelli organizzativi.

Anche Serena Romagnoli, segretaria Pd di Barberino, ha evidenziato il valore del confronto come strumento di crescita collettiva. “La sanità riguarda tutti, e non può essere lasciata solo nelle mani degli esperti. Le comunità devono avere voce, devono essere parte attiva nei processi decisionali”, ha affermato.

Una sfida politica e sociale

L’incontro di Barberino di Mugello si inserisce in un momento politico decisivo, a pochi giorni dalle elezioni regionali. Il tema della sanità è, come sempre, centrale nella campagna elettorale toscana, ma oggi assume una valenza ancora più forte a fronte delle crescenti disuguaglianze nell’accesso alle cure.

La presenza di esponenti del Pd, del sindacato e delle istituzioni locali ha voluto lanciare un messaggio chiaro: la sanità territoriale deve tornare al centro dell’agenda politica, non solo con slogan, ma con scelte precise e risorse dedicate.

In conclusione, l’appuntamento di Barberino non è stato soltanto un evento elettorale, ma un’occasione per ribadire una visione di società in cui la salute non sia un privilegio, ma un diritto per tutti, a partire dai territori.