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Domenica notte, in un’udienza d’emergenza, la giudice federale statunitense Karin Immergut ha bloccato temporaneamente la decisione dell’amministrazione di Donald Trump di inviare la Guardia Nazionale nello stato dell’Oregon. È il secondo ordine di questo tipo che la giudice Immergut (che peraltro era stata nominata da Trump nel 2019) emette in due giorni.

Dapprima, sabato, la giudice aveva bloccato il dispiegamento della Guardia Nazionale proveniente dall’Oregon all’interno dello stato. In risposta, per aggirare l’ordine, l’amministrazione Trump aveva cominciato a radunare truppe da altri stati americani, come la California e il Texas, per poi mandarle in Oregon. A quel punto la giudice ha emesso un nuovo ordine emergenziale, della durata di 14 giorni, che vieta alle truppe da ogni stato di essere dispiegate nell’Oregon.

La Guardia Nazionale è la principale forza di riservisti degli Stati Uniti: i suoi membri sono chiamati in base alla necessità, e di solito fanno altri mestieri. È un corpo organizzato su base statale, e le truppe sono comandate dai governatori dei singoli stati, che le usano quasi sempre come una sorta di protezione civile per gestire problemi di sicurezza o catastrofi naturali. Ma la legge prevede che in casi eccezionalmente gravi il presidente possa assumere il comando della Guardia Nazionale di uno stato, quando la sicurezza nazionale è in pericolo.

Negli scorsi mesi Trump ha usato questi poteri moltissime volte, con una frequenza e un’ampiezza mai viste prima, per inviare la Guardia Nazionale in una serie di città tutte governate dal Partito Democratico. Lo ha fatto non per rispondere a emergenze eccezionali, come vorrebbe la legge, ma con motivazioni che sono state spesso giudicate gonfiate, se non false.

Nel caso dell’Oregon, l’amministrazione ha detto che l’impiego della Guardia Nazionale era necessario per proteggere una struttura dell’ICE (Immigration and Customs Enforcement, la polizia di frontiera) che si trova subito fuori Portland, la più grande città dello stato. Da settimane decine di persone protestano fuori dalla sede dell’ICE contro le espulsioni di massa volute dall’amministrazione. Secondo Trump, queste proteste sarebbero violente e fuori controllo: ha detto che Portland «sta andando a fuoco», e che per questo sarebbe necessario mandare i militari.

In realtà domenica fuori dalla sede dell’ICE i manifestanti erano una settantina, e hanno organizzato tranquillamente un barbecue, mentre decine di giornalisti li riprendevano. Il giorno prima erano qualche centinaio, e c’erano effettivamente state alcune tensioni con gli agenti dell’ICE, che hanno lanciato gas lacrimogeni. Ma come hanno raccontato i media locali sono spesso stati i militari e non i manifestanti a iniziare le provocazioni.

Agenti trascinano via un manifestante che protestava davanti a una struttura dell'ICE a Portland, 5 ottobre 2025

Agenti trascinano via un manifestante che protestava davanti a una struttura dell’ICE a Portland, 5 ottobre 2025 (AP Photo/Ethan Swope)

La governatrice dell’Oregon Tina Kotek, Democratica, ha detto che «non c’è nessun bisogno di intervento militare in Oregon. Non c’è nessuna insurrezione a Portland. Nessuna minaccia per la sicurezza nazionale». È quello che ha sostenuto anche la giudice Immergut che nelle sue sentenze, usando i dati della polizia, ha giudicato immotivato l’utilizzo della Guardia Nazionale da parte dell’amministrazione.

Nel fine settimana l’amministrazione Trump ha inoltre autorizzato l’invio di 300 militari della Guardia Nazionale a Chicago, provocando un grosso scontro con il governatore Democratico dello stato dell’Illinois, JB Pritzker, che ha definito l’invio delle truppe come «un’invasione da parte di Trump». Al momento i militari non sono ancora arrivati in città, ed è probabile che anche in questo caso ci saranno dispute legali.

A Chicago già da settimane l’amministrazione aveva inviato agenti delle forze dell’ordine federali, come l’ICE, sostenendo che la polizia locale non facesse abbastanza contro l’immigrazione irregolare. Gli agenti inviati da Trump la settimana scorsa hanno partecipato a un’operazione molto violenta contro un condominio in periferia, dove le forze dell’ordine ritenevano si trovassero dei narcotrafficanti venezuelani. Gli agenti hanno divelto le porte degli appartamenti e arrestato decine di persone, compresi quattro bambini. Il governatore Pritzker ha detto che gli agenti «si accaniscono contro le persone che hanno la pelle marrone e nera, e soltanto dopo verificano la loro identità».

Quest’estate Trump aveva mandato la Guardia Nazionale anche a Los Angeles e a Washington, e ha minacciato di mandarla in altre città governate dal Partito Democratico, come Memphis.