Crozza se la prende con il Papa e le preghiere inutili per Gaza. Ma i cattolici nella Striscia stanno dando testimonianza, disobbedendo a Netanyahu
Adesso lo sappiamo, grazie al professor Crozza, discepolo prediletto di tanti altri professori che la pensano come lui: pregare, in particolare pregare per la pace, non serve a nulla. Bisogna dirlo subito al papa, all’arcivescovo di Milano e a tanti altri che insistono e ci invitano a farlo.
Se poi qualcuno dicesse al professore che quel palestinese di Gesù, come l’ha definito, è arrivato a dire che bisogna pregare anche per chi ci perseguita…
Il guitto (lui stesso si è definito così) preferisce sponsorizzare una forma di democrazia che si fonda sull’insegnamento dell’odio verso il nemico. Tra l’altro anche a disobbedire alla legge, come hanno fatto quegli scioperanti che hanno invaso le tangenziali.
Che poi in fondo Netanyahu la pensi come lui, visto che Netanyahu i nemici li odia veramente e al posto di occupare qualche pezzo di tangenziale sta occupando un intero Paese, questo al professor Crozza non è proprio venuto in mente.
Forse non gli è neanche venuto in mente che nel nostro Paese, governato, dice lui, dagli amici di Netanyahu, lui possa giustificare il fatto di infrangere la legge paragonando i manifestanti ai garibaldini in partenza da Quarto. Speriamo che qualcuno di quei neri mascherati non lo prenda sul serio, se no tra breve dovremo aspettarci scontri armati con quei borbonici dei poliziotti, dei carabinieri e della guardia di finanza.
Padre Gabriel Romanelli, parroco della Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza (Ansa)
Certo, è evidente che quelle migliaia, soprattutto di giovani, che venerdì si sono sentiti liberi di scorrazzare per le città hanno espresso lo sdegno, che assolutamente condivido, per il fatto che in questi mesi chi poteva, e non solo il nostro governo, non ha fatto nulla, o quasi, per fermare il massacro di Gaza.
D’altra parte il professor Crozza, particolarmente astioso verso il Vaticano, si è dimenticato di parlare della coraggiosa decisione della comunità cattolica di Gaza, sostenuta dal patriarca Pizzaballa, di disobbedire all’ordine di Netanyahu di andarsene. Questi parrocchiani sono rimasti nonostante l’ordine del governo israeliano sia stato accompagnato da un bombardamento che ha provocato morti.
Questi bigotti di cattolici, che ancora stanno pregando, oltre ad accogliere nella propria chiesa anche molti altri che cattolici non sono, hanno saputo dire no al potere. E questo è stato sicuramente anche un atto politico. In questo senso questi nostri fratelli palestinesi, cattolici, cioè universali, hanno lasciato a noi, e a chiunque altro non sia prevenuto, un esempio illuminante da seguire.
PS: Netanyahu, che come ha detto Crozza “se n’è fregato delle nostre preghiere”, dopo l’intervento del professor Crozza probabilmente perderà la guerra, no?
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