Ciao a tutti! La MotoGP vista alla televisione è già diventata uno spettacolo, fuochi d’artificio, puro show. Ancora prima che Liberty Media ci metta mano come promesso, o come minacciato, secondo i punti di vista. Oggi purtroppo non riesco a rimanere troppo serio, prendetemi come sono.

Mi metto davanti allo schermo, sintonizzato su Sky, e prima di tutto mi devo sorbire la pubblicità. Voto 5. Ma non si era detto “pagate l’abbonamento e non avrete la pubblicità”? Mi sarò sbagliato. E abbastanza misterioso è questo fatto della pubblicità delle scarpe da lavoro. Voto 4. Ci avrete fatto caso, le sneakers non vanno più, adesso promuovono le scarpe da lavoro con due spot speculari, Diletta Leotta e la Lamborghini generosamente scollate. Sarà la nuova frontiera della Pubblicità Progresso per tutelare la sicurezza dei lavoratori sui cantieri, sui ponteggi, nelle fabbriche, sui pozzi petroliferi, nelle miniere di carbone. Un intento certamente molto nobile.

Ma andiamo oltre e arriviamo forzatamente alla Ducati. Che vince con Fermin Aldeguer e questa è una pagina spettacolare e davvero bellissima. Splendida la gara di questo rookie ventenne (Voto 9), bella e contagiosa la sua espressione felice e belle tutte le facce dentro il box di Gresini Corse.

Decisamente bella anche la ragazza di Fermin (Voto 10), che subito dopo l’arrivo, superata la tensione, tutti abbracciano molto volentieri.
Ed è addirittura esemplare Marc Marquez (Voto 9) che sportivamente assolve Marco Bezzecchi (voto negativo, ok un 4?) per aver causato l’incidente che gli ha rotto la clavicola. Anche in Aprilia, dove già si pregustava l’en plein dopo la pole e la splendida vittoria di Bez nella Sprint (Voto 10, a lui e alla RS-GP), si prova a metter su una espressione sportiva, tipo le corse sono così e vanno accettate, ma il risultato è appena appena sufficiente (Voto 6 per incoraggiamento).

Poi però sullo schermo sbucano Francesco Bagnaia che da vincitore in Giappone è tornato ad essere ultimo in Indonesia e che non parla più dopo aver buttato lì nei giorni scorsi “io sono il pilota e dico quello che mi dicono di dire”. E qui più che un voto mi sentirei di proporre a Pecco un ex-voto, o almeno una gita a Lourdes. E Davide Tardozzi. Lui parla molto e però sembra faticare un po’ a tenere la linea (Voto 10 all’impegno). Si è passati da “le moto del 2025 sono ‘praticamente’ uguali a quelle del ‘24 ma noi restiamo vicini a Bagnaia che soffre”, a “Bagnaia chiedeva le cose giuste, ma noi ci siamo arrivati tardi”. Da “la vittoria di Bagnaia a Motegi vale quanto il titolo mondiale di MM” fino a “Bagnaia è devastato come persona e noi siamo con lui”. 

Vedete che spettacolo è diventata la MotoGP? Tra un colpo di scena e l’altro, ad ogni domenica lo scenario cambia talmente tanto che gli stessi manager non ci capiscono più niente. Figurarsi i giornalisti.