Il rapimento

Mentre si trovava in Niger nel 2002, con sei operatori della sua troupe, fu rapito, picchiato e rapinato da tre banditi armati. Niente ferite per lui, anche se il trauma psicologico fu forte: «Ti porta a fare un bilancio e a riflettere sul valore della vita, e ad amarla poi di più», dichiarò il divulgatore all’epoca, sbarcando a Fiumicino. «Quindici ore da Arancia meccanica, da condannati a morte. Siamo stati picchiati, minacciati, derubati di tutto: attrezzature, soldi, fedi nuziali, orologi, cellulari, bagagli. Sempre sul filo di una tortura psicologica», aveva aggiunto. Poi, anni dopo, al settimanale DiPiù, aveva confidato: «Ho temuto davvero di non rivedere più mia moglie. Poi per fortuna mi hanno liberato. Oggi sono qui a raccontare quello che mi è successo e, nonostante la grande paura, non ho smesso di svolgere con grande passione il mio lavoro».