«L’obiettivo di questi test non è solo quello di capire a che punto siamo, ma anche quello di misurare i nostri progressi», precisa Isidro. «A volte, il cambiamento risulta evidente da come ci sentiamo, ma, in altri casi, abbiamo bisogno di dati oggettivi, e questi sono strumenti molto semplici che ci permettono di scoprire in tempo reale se l’allenamento per la forza ci sta facendo fare dei progressi».
Allenarsi per perdere peso o migliorare la muscolatura?
Si tende a pensare che l’obiettivo dell’esercizio fisico sia quello di perdere grasso. In realtà, sebbene allenarsi sia utile sotto tale aspetto, Isidro sottolinea che questo non è il motivo principale per cui dovremmo praticare l’esercizio fisico. Il vero target, spiega l’esperto, è il muscolo e i suoi mitocondri, ovvero quelle piccole “batterie” che producono l’energia di cui abbiamo bisogno. Quando i mitocondri funzionano bene, ci sentiamo forti. Quando si deteriorano, subentra la stanchezza e abbiamo difficoltà a bruciare i grassi, anche se stiamo seguendo una dieta per perdere peso. Come sottolinea Isidro, non esiste una pillola miracolosa: l’unica “medicina” che ha dimostrato di migliorare la funzione mitocondriale è l’esercizio fisico, in particolare l’allenamento per la forza.
«Va tenuto presente che il grasso non si accumula solo sotto la pelle, ma anche negli organi, nei visceri e persino nel muscolo stesso», aggiunge l’esperto. «Di qui l’importanza dell’allenamento: non solo rafforza, ma “ripulisce” anche dal grasso infiltrato, sebbene non sia questo l’obiettivo principale». E chiarisce: «Spieghiamolo con una semplice metafora: un cellulare nuovo si carica rapidamente e la batteria dura per ore, ma, con il tempo, la batteria si indebolisce e si scarica più rapidamente. Lo stesso accade a chi ha i mitocondri danneggiati: si sveglia pieno di energia, ma a metà mattina è già esausto. Vi ricorda qualcosa?».
Fibre veloci e fibre lente
All’interno del muscolo sono presenti fibre lente, responsabili di sforzi prolungati, come la camminata, e fibre veloci, essenziali per reagire a eventi imprevisti o al sollevamento improvviso di pesi. Le fibre veloci sono le prime a scomparire con l’età. «Camminare migliora la resistenza, ma non arresta la perdita di fibre veloci», dice Isidro. «Se non si allena la forza, si diventa lenti. E lo vediamo nelle persone anziane, che finiscono per camminare a passi corti, perché hanno perso quelle fibre. L’allenamento della forza è l’unico modo per conservarle. Perché, sebbene invecchiare sia inevitabile, ci viene comunque offerta l’opportunità di invecchiare bene».