Quale è la ricetta vera sulla sicurezza?

Bundu: “Siamo contrari a ogni tipo di Cpr. Sono luoghi di detenzione amministrativa. Chi è extracomunitario può essere identificato, fermato e rimanere sei mesi o più lì. E’ una forma legale di tortura, perché chi commette reati va in carcere, è ignoranza pura voler risolvere il problema con i Cpr. Sulla sicurezza è sbagliato collegare lo straniero al tema sicurezza”. 

Giani: “La sicurezza è tema che la Regione affronta in modo indiretto ma per questo è un ruolo importante. Dobbiamo supportare la polizia municipale, attrezzando in Toscana l’accademia di formazione che oggi è invece in scuole interregionali. Mettendo qui a confronto, a valutazione di interpretazione sui reati. Vogliamo sostenere poi con una legge specifica i supporti alle amministrazioni per installare le telecamere e creare una deterrenza. E’ importante che il presidente della Regione abbia la disponibilità di una polizia regionale”. 

Tomasi: “Chi vuole alzare il bandone in centro città non vuole poi trovare una spaccata, che già fa fatica a pagare gli stipendi. Ogni istituzione non si può tirare fuori, tutti hanno competenza. Non tollero che ci sia una percezione. Serve dotare la polizia locale degli strumenti giusto. Non serve a nulla una polizia regionale, solo aumentare confusione tra le competenze. Serve una riqualificazione urbana. Da sindaco ho fatto tornare le famiglie nei parchi. Quando riqualifichiamo le periferie e tornano le famiglie scappano gli spacciatori”. 

Su questo tema gioca una replica la Bundu: “Si danno spesso dei buonus per mettere inferriate o telecamere e comunque si continua a dire che c’è insicurezza. C’è lo smantellamento del welfare. Sbagliatissimo demandare alla polizia quello che deve fare la politica. Che le Cascine diventino Fondazione significa che la politica alza le mani”. 

Replica anche per Giani: “Dico no ai Cpr in Toscana, sono quella realtà viste attraverso i giornali, luoghi di detenzione impropria. La realtà dei fatti ci dimostra che chi delinque sta mesi nel Cpr. Mancano convenzioni internazionali. In questa situazione i Cpr diventano luoghi detentivi impropri, luoghi di degrado. Io queste cose in Toscana non le voglio”. 

E replica anche di Tomasi: “Fui convocato dal prefetto di Firenze con tutti i prefetti. Tutti applaudirono al Cpr. Anzi, avevano detto anche il luogo dove sarebbe stato fatto, in periferia a Firenze. Chiedo conferma se mi sono sbagliato o ero allora dissociato. Bando all’ipocrisia, chi viene fermato in Toscana viene portato in altri Cpr togliendo molti agenti che potrebbero presidiare qui”.