di
Guido Santevecchi

Secondo i dossier trafugati dal gruppo «Black Moon» e passati a Londra l’Armata russa starebbe fornendo equipaggiamento e assistenza operativa a un battaglione di forze speciali di Pechino

Spunta la mano (militare) di Vladimir Putin dietro le manovre della Cina intorno a Taiwan. L’esercito russo sta fornendo agli amici cinesi equipaggiamento e consulenza per un’eventuale azione aviotrasportata tesa a «decapitare» il comando dell’isola democratica con un attacco lampo.

Secondo documenti trafugati a Mosca da un gruppo hacker noto come «Black Moon» e passati al Royal United Services Institute (Rusi) di Londra, i russi stanno addestrando ed equipaggiando un battaglione di paracadutisti delle forze cinesi: nelle 800 pagine di dossier compaiono immagini di veicoli corazzati da combattimento di tipo leggero, trasportabili e lanciabili da apparecchi; cannoni anticarro semoventi; mezzi anfibi d’assalto; grandi paracadute speciali. 



















































Nei verbali dell’accordo tra Mosca e Pechino svelato dagli «hacktivisti» viene descritto un «ciclo di addestramento completo» organizzato dai russi per i paracadutisti cinesi, che sarebbe partito nel 2024.

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Nei piani svelati, viene ipotizzato l’impiego di grandi aerei da trasporto muniti di sistemi di sbarco rapido per veicoli corazzati e i consiglieri russi stanno istruendo i compagni cinesi a questa delicata operazione. Blindati per il trasporto truppe e cannoni semoventi fornirebbero il necessario appoggio al suolo per i paracadutisti a cui sarebbe affidata la missione di sorprendere il governo e i comandi taiwanesi all’alba di un attacco. 

Per compiere un’azione del genere sarebbe essenziale prendere il controllo dell’aeroporto di Taipei con un colpo di mano di forze speciali
. Altri obiettivi cerchiati in rosso nell’area della capitale taiwanese sono stadi e grandi campi sportivi che sarebbero sfruttati come teste di ponte.

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Secondo gli analisti del Rusi l’aspetto più importante della collaborazione è la condivisione da parte russa dei loro sistemi di comando e controllo di operazioni complesse sul campo di battaglia, provati durante la guerra in Ucraina. Per la verità, l’Armata russa ha subito uno scacco tanto grave quanto inaspettato quando nel febbraio del 2022 lanciò un attacco aviotrasportato nella zona dell’aeroporto di Kiev, contando di prendere di sorpresa la difesa ucraina e rovesciare il governo di Zelensky in poche ore. Il contingente sbarcato dai russi si trovò sotto il tiro dell’artiglieria ucraina e fu costretto a ripiegare con perdite ingenti.

Era andata bene invece nel 2014 in Crimea, quando paracadutisti russi senza distintivi di riconoscimento si erano infiltrati nella zona di Sebastopoli, assumendo il controllo di un aeroporto che era servito per fare atterrare rinforzi.

I generali e i soldati cinesi non hanno esperienza sotto il fuoco nemico e dunque ogni insegnamento su operazioni di infiltramento dietro le linee da parte di veterani di un conflitto sanguinoso è preziosa.

Oleksandr Danylyuk e Jack Watling, autori del rapporto del Royal United Services Institute, scrivono che il Cremlino vede in un’invasione cinese di Taiwan una possibilità di offrire a una Cina isolata dal mondo materie prime di importanza critica e capacità industriale nel campo militare. Un modo per riequilibrare il rapporto tra le due superpotenze, che attualmente vede la Russia di Putin relegata al ruolo di socio di minoranza nei confronti della Cina.

6 ottobre 2025 ( modifica il 6 ottobre 2025 | 15:05)