Serbia: il ministro dell’Integrazione europea smentisce sanzioni contro la Russia

La Serbia non ha alcuna intenzione di imporre sanzioni contro la Russia. Lo ha ribadito con fermezza il ministro per l’Integrazione europea, Nemanja Starovic, in una dichiarazione all’agenzia «Ria Novosti», dopo che nei giorni scorsi alcuni media avevano rilanciato dichiarazioni rilasciate all’agenzia austriaca «Apa» come una possibile apertura di Belgrado a future misure restrittive, legandole all’evoluzione del percorso di adesione all’Unione europea. «Voglio affermare in modo chiaro e inequivocabile che la mia posizione personale e’ pienamente allineata alla politica del governo serbo, come piu’ volte dichiarato dal primo ministro, Duro Macut: finche’ guidera’ l’esecutivo, non ci saranno sanzioni contro la Russia», ha dichiarato Starovic, ricordando che anche il presidente Aleksandar Vucic ha smentito ogni ipotesi in tal senso e criticato la «lettura distorta» delle sue parole da parte della stampa internazionale.

​Il ministro ha elencato tre motivi per cui la Serbia rifiuta di aderire alle misure restrittive occidentali: «valoriali – perché non consideriamo le sanzioni uno strumento adeguato in politica estera; economici – perché danneggerebbero seriamente la nostra economia; politici – perché metterebbero a rischio le relazioni con la Russia, che per noi restano tradizionalmente importanti e preziose». Starovic ha anche ricordato che, pochi giorni dopo l’inizio della guerra in Ucraina, il Consiglio di sicurezza nazionale serbo aveva adottato una posizione chiara: rispetto dell’integrità territoriale degli Stati membri dell’Onu, rifiuto delle sanzioni alla Russia, e impegno per la pace e l’assistenza umanitaria. Il ministro ha infine sottolineato che la posizione geopolitica della Serbia, a cavallo tra Est e Ovest, e’ complessa ma ha portato benefici concreti, tra cui l’accesso a energia a costi contenuti: «Acquistiamo gas ed elettricità dalla Russia a prezzi ben piu’ bassi rispetto alla maggior parte dei Paesi europei».